Approvato il "Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali effettuati per svolgere investigazioni difensive".
Ne avevo parlato tempo fa. Il testo non è sostanzialmente cambiato rispetto allo schema preliminare.
Vedremo che reazioni vi saranno dal mondo forense. Non mi aspetto brindisi e grida di giubilo, fermo restando che alcune previsioni, come- ad es. - l'"informativa contestuale" e il riconoscimento del valore anche formativo della documentazione studiata per altre cause, che non trovano riscontro in altre categorie.
2 commenti:
lo leggo e poi ci penso, ma sono stato a un convegno nel quale si affermava la sostanziale ripetitività del "codice" rispetto a preesistenti norme deontologiche.
chissà.
mah, il rapporto dell' avvocato italiano 'medio' con la normativa sulla privacy (quanto meno con riferimento alla sua applicabilità a loro stessi) e' sempre stato piuttosto 'difficile'
Piu' o meno il pensiero sottostante è che la normativa sulla 'privacy'non si applica agli avvocati. Le motivazioni sono diverse (e in certo modo indifferenti ...): "la privacy non si applica perchè siamo liberi professionisti e non imprese ..." la privacy non si applica perchè tanto c'è già la deontologia ...".... etc. etc.
Sicuramente il "codice di deontologia", posto che parla di deontologia (appunto) prende spunto dalla deontologia forense (anche se poi - in modo piuttosto singolare - si dichiara che non vale nei giudizi disciplinari ....).
In ogni caso, l'"informativa contestuale" e' un'agevolazione che altre categorie hanno chiesto invano da tempo
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