domenica 15 febbraio 2009

Morire di sentenza?

Mi sono trattenuto sul caso di Eluana Englaro, perché ritenevo di non avere granchè titolo ad intervenire in un caso con così grandi implicazioni morali.

Mi sono ricreduto, perché mi sono reso conto che la morale c'entrava poco o nulla. O meglio: se per la Chiesa la questione della tutela (a oltranza) della vita è fondamentale, per il Governo il problema è un altro. Già, perché se nel caso Englaro il Governo ha assunto un atteggiamento chiaramente “interventista”, nel caso dell'aborto e – in particolare - nel caso dell'aborto “terapeutico”, dove il problema della “tutela della vita” mi sembra senz'altro più delicato, l'atteggiamento mi sembra decisamente più “distaccato”.

Il punto “dolente”, nell'ottica del Governo, è stato evidenziato con assoluta chiarezza dal Ministro delle Giustizia, On.Angelino Alfano: il punto è che Eluana Englaro è morta “di sentenza”.

Il problema è quindi che della sopravvivenza di Eluana Englaro (o meglio del “diritto” di veder sospesa le cure che la mantenevano in vita) abbiano deciso dei giudici?

Francamente non vedo il problema: in uno stato di diritto mi sembra del tutto normale (e auspicabile) che dell'interpretazione delle leggi decidano i giudici. Chi altri?

Si è detto che i giudici non avrebbero dovuto decidere senza una legge che regolasse la fattispecie.

Tuttavia esistono principi giuridicamente validi (e vincolanti per i giudici) che si trovano non solo nelle leggi, ma anche nella Costituzione, come si è riconosciuto a proposito del diritto del malato di rifiutare cure, anche necessario per salvare la sua vita.

In questo quadro i giudici che hanno sottoscritto la sentenza (assumendosene le relative responsabilità giuridiche, oltre che morali) non avevano il diritto (anzi: il dovere) di pronunciarsi sulla domanda di far cessare quelle particolari cure (alimentazione forzata)?

Sulle conclusioni dei giudici si potrà discutere all'infinito (ma è singolare il fatto che si sia discusso di tutto, ma che della effettiva motivazione dei provvedimenti, si è parlato in modo molto indiretto e spesso sommario), ma la questione ha una sua dignità e delicatezza.

Il fatto, però, che un giudice sia stato chiamato a pronunciarsi di una simile questione non mi sembra avere nulla di sbagliato o “eversivo”, tutt'altro.

venerdì 13 febbraio 2009

Hasta la vista .... comandante

Poco dopo la Russia, anche Cuba annuncia una distribuzione Linux "nazionale".

Recentemente anche il governo Viet Nam aveva annunciato misure per installare software open source (non necessariamente Linux) sul 70% dei propri PC entro il 2009 (100% delle postazioni nei dipartimenti IT).

Non male, specie pensando che si tratta di paesi a fortissima espansione e con popolazioni molto numerose.

La situazione è un po' diversa in Cina, dove a suo tempo il Governo ha dato forte impulso allo sviluppo di una distribuzione linux nazionale, ma dove Windows sta ora riuscendo ad aumentare il distacco grazie ad una prudente tolleranza dell'endemica pirateria cinese che - tutto sommato - si è rivelata sempre un ottimo strumento di diffusione del proprio software (non solo in Cina).

Tuttavia è curioso notare come molti paesi dell'ex blocco comunista stanno prendendo posizioni un po' "provocatorie" rispetto all'assoluta ortodossia degli stato (ex) capitalisti.

Mah, in fondo, tenendo conto del peso della "bolletta informatica" delle pubbliche amministrazioni e dell'impulso che tecnologie open source possono dare a imprese locali, non avranno in definitiva ragione loro?

giovedì 12 febbraio 2009

Uomini veri ...

In concomitanza con l'inizio del "6 nazioni" (a proposito, l'Italia è stata 'stirata' alla prima da una brutta Inghilterra ...) arriva la notizia che il governo Neozelandese ha riconosciuto i diritti di proprietà intellettuale sulla haka (la danza rituale degli "All Blacks") ai Maori.

Tra l'altro i Maori si sarebbero lamentati di alcuni usi pubblicitari, tra i quali - si dice - un recente spot di Fiat che vedeva donne eseguire la danza rituale (cosa vietatissima, a quanto parte ...).

Senza nulla togliere a Fiat, forse, si sono arrabbiati più per questa:


mercoledì 11 febbraio 2009

Half life

Odio l'inverno.

Odio di più quando devo arrivare prima in ufficio e mi avvio per Milano ancora al buio.

Odio arrivare all'autosilo con la nebbia d'inverno e il freddo che sembra irraggiarsi dai muri, quando l'unico segno di vita è il blip dell'auricolare bluetooth del pendolare di fronte a me sull'ascensore ...

Odio di più solamente tornare a casa sempre tardi ...

lunedì 2 febbraio 2009

La mamma di tutte le tangenti

S.E. il Presidente del Consiglio, Silvio cav.Berlusconi promette 80 miliardi contro la crisi "e intercettazioni al massimo per due mesi".

Un'offerta che non si può rifiutare?
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