lunedì 30 marzo 2009

La crisi li fa ricchi ....

Non so bene perchè o chi abbia dato loro il mio nome, ma da un po' ricevo ogni mese in ufficio una copia gratis di "Top Legal", mensile autoerotico (*) per avvocati.

Il tema del mese è appunto "Labour - la crisi li fa ricchi". Sembra - infatti - che, con l'incipiente crisi e l'alto numero di licenziamenti, gli avvocati che praticano diritto del lavoro, stiano facendo affari d'oro.

Nell'articolo che ha meritato il titolo in copertina si dice che che professione di avvocato del lavoro è "anticiclica per eccellenza"

Beati loro. Pare che si tratti "di una delle specializzazioni più richieste in questa fase di recessione mondiale, capace di sviluppare un giro d'affari di oltre 140 milioni di euro ....".

In effetti già mesi fa leggevo che molti famosi studi 'illegali' internazionali rafforzavano i loro dipartimenti "litigation", cercando nel contenzioso (che notoriamente aumenta di numero - e di criticità - in momenti di crisi, appunto) una fonte di fatturato che consentisse di salvaguadrare gli incassi degli studi.

Ma la crisi li farà ricchi? Me lo auguro per loro, ma di solito piove sempre sul bagnato, come si dice, e le crisi non sono un'eccezione. Anzi: nella crisi chi è ricco diventa più ricco, chi non lo è deve combattere per non diventare povero.

Quanto agli studi grossi, buon per loro. Per lo meno, nell'ambito del "labour" (ecchiamiamolo pure lavoro, ... ) anche i grossi studi hanno ancora un nome italiano e sanno coniugare in modo .... insolito per degli avvocati, l'attività di contenzioso con quella di consulenza.

Farà bene la crisi ai nostri contenziosisti?

Mah ... una cosa è certa: molti clienti, ma - soprattutto per chi tratta con i privati - poco diniero e qui c'è già un 'piccolo' problema ...

Poi c'è la giustizia sempre più lenta e farraginosa (ed è certo un grosso problema soprattutto per gli avvocati) e un governo sempre più interessato a trovare una soluzione 'extragiudiziale' delle controversie di lavoro (vedi la manovra di 'stabilizzazione' dei precari delle Poste di quest'estate o il ddl 1441 quater sulla limitazione del sindacato giudiziale nelle controversie di lavoro).

Però, anche se più tignosi e meno redditizi, ci saranno molti clienti. Ma il nostriostudio legale tradizionale è attrezzato per cogliere la situazione?

(*) la cosa che da subito mi ha più colpito di Top Legal è il fatto
che si tratta di un periodico che tratta solo di avvocati,
scritto (di riffa o di raffa) da avvocati
e che viene letto solo da avvocati ...
Interessante.



domenica 29 marzo 2009

Tempo così così ....

Sistemate le costine di maiale (1 kg circa per 4 persone) in una teglia, con patate tagliate a pezzi e un po' di cipolle affettate. Insaporite con un po' di pepe, aglio e rosmarino e condite con giusto un filo d'olio.

Sistemate il tutto in forno a 160° per un'oretta.

Servite con un buon vino rosso, meglio se giovane, fermo e lievemente amaro. Io le ho provate con un buon aglianico e andava benissimo.

Semplice e ragionevolmente veloce, specie in una domenica piovosa. Poi si fa festa con poco (non più di 12 euro di ingredienti, vino compreso).

domenica 22 marzo 2009

Timeo danaos et dona ferentis ...

Avrete probabilmente letto della decisione di Microsoft di offrire in futuro la facoltà di disinstallare Explorer dai sistemi operativi della famiglia Windows.

Una decisione epocale, tesa ad evitare un nuovo scontro con la Commissione Europea.

Vittoria per Opera Software, la piccola società norvegese che aveva iniziato l'azione presso la Commissione Europea?

Forse è una vittoria di Pirro, perchè dubito molto che Microsoft o i produttori di pc suoi licenziatari (tutti) si offrano di installare Opera sui propri sistemi e perchè la decisione omette di affrontare un altro aspetto, forse più importante, quello del rispetto degli standard.

Già, perchè il reclamo di Opera era proprio quello: nell'esposto iniziale alla Commissione Europea, la software house norvegese sosteneva, infatti, che Microsoft introducesse sul mercato prodotti che non supportano correttamente gli standard web, spiazzando i concorrenti.

La questione è molto sottile: l'introduzione di nuovi standard potrebbe essere un miglioramento per il mercato ove introducano nuove funzionalità, ma si presta eventualmente anche ad abusi, specie quando questi standard sono governati da chi detiene una maggioranza schiacciante sul mercato. E' un po' come per i prezzi: abbassare i prezzi è un bene, in certi casi, i prezzi bassi ('dumping' o 'prezzi predatori') costituiscono un abuso contro i concorrenti.

Il forte timore di Opera Software è che Microsoft non intenda rinunciare alla sua politica di introdurre standard 'di fatto' dai quali escludere i concorrenti, mantenendo saldo il suo dominio sul mercato e anzi estendendolo anche su altre piattaforme in ascesa, come i palmari e flismarphone, che - incidentalmente - sono la nicchia in cui si è rifugiata Opera sfruttando la naturale leggerezza del suo browser.

lunedì 16 marzo 2009

L'ufficio illegale ... (parte prima)

No, non è un tributo all'outing di Duchesne, che sembra peraltro aver choccato alcuni dei suoi ammiratori.

E' una denuncia.

Non mi piacciono i toni alti, ma è un po' che ci rimuginavo.

Avrete sentito, immagino, della recente proposta dell'avvocatura sulla riforma della professione forense.

Se ne è detto già molto, soprattutto per il trattamento dei giovani.

Io non sono più giovane, però, e non sono un avvocato, nel senso che - dopo un certo periodo di praticantato in uno studio "illegale" (studio diverso da quello di Duchesne, perchè lì si faceva penale, ancorchè fosse il penale dei 'colletti bianchi') - ho mollato prima di iscrivermi all'Albo (l'esame l'ho passato pochi mesi dopo, quando ormai ero entrato nell'ufficio legale di una società).

Da allora il titolo l'ho tenuto "in soffitta", per scarmanzia, perchè (specie di questi tempi) non si sa mai. Pur facendo il legale, sul lavoro non lo uso quasi mai, se non per l'occasionale contenzioso o per un convegno al quale mi presento a titolo personale.

Mi sembra sempre un po' assurdo assumere di tanto in tanto degli avvocati ai quali trasferire, magari per un cautelare o per una transazione da portare in sede giudiziale, le consegne di quell'affare che - a dispetto di ogni buona volontà - non sono propprio riuscito a tenere lontano dal contenzioso, ma - in fondo - può essere comodo scaricare le 'grane' su qualcun altro che le gestisce per professione. Con il fatto di non potermi iscrivere all'Albo essendo un dipendente ci ho fatto il callo (anche se mi capita di chiedermi, quanti siano - tra "avvocati collaboratori" e "associates" degli studi illegali, gli avvocati che staccano solo 12 fatture all'anno ...).

La riforma proposta dal CNF contiene, però, una piccola novità: l'iscrizione all'albo sarà possibile solo a quelli che hanno passato l'esame da non più di cinque anni.

Cinque anni. Punto. Se in quei cinque anni hai fatto qualcosa di diverso dal politico (per il quale è prevista una causa di sospensione) non ti puoi iscrivere mai più: devi rifare l'esame (dopo ovviamente aver rifatto il praticantato - gratuito per il primo anno - e la scuola forense - a pagamento). Se poi non ti sei neanche iscritto ...

Cioè: avvocato ci devi nascere (con tanto di mezzi per mantenerti nei primi anni) e poi devi anche morirci, perchè se ti capita il ghiribizzo di impiegarti, devi rientrare nell'Ordine prima che decorrano i cinque anni dall'esame.

L'idea che si possa passare dalla professione al ruolo di legale interno - come negli USA o nel Regno Unico, qui non ci sfiora nemmeno. Eppure pare che là funzioni .....

Eppure da noi gli avvocati sono troppi.

Certo, dove altro volete che vadano quelle migliaia di laureati in legge sfornati dalle università ogni anno? L'avvocatura non rifiuterà mai un 'parcheggio' al laureato che voglia fare pratica e attendere il suo turno alla roulette degli esami. In fondo basta aspettare, alla fine tutti (o quasi) passano. Anch'io sono passato (dopo).

E allora tagliamo le 'minoranze', come i giuristi di impresa e rendiamo un po' più lungo e impervio (ma comunque non proibitivo) il percorso dei giovani (e intanto togliamogli il patrocinio autonomo ... così non rubano clienti a chi c'è già ...).

Ma non c'è lavoro per tutti. Ragion per cui la riforma attribuisce l'esclusiva della consulenza legale agli avvocati.

Ma davvero?

Guardiamoci in faccia:
  • il diritto commerciale e le società le curano i commercialisti (o notai, se c'è bisogno un legale);
  • i contratti d'impresa li scrivono i commercialisti;
  • il diritto tributario .... sempre i commercialisti;
  • il diritto urbanistico lo seguono i geometri;
  • per il diritto del lavoro, ci sono i consulenti del lavoro, che ti aiutano anche a gestire il contenzioso;
  • la consulenza in materia di privacy la fanno gli informatici;
  • di brevetti si occupano solo gli ingegneri .....
E che c'entrano gli avvocati con la consulenza legale? Oggi in Italia si va da un avvocato solo se una pratica è finita in contenzioso o per una separazione. E c'è poco da stare allegri con i tempi della giustizia (che gli avvocati, peraltro, subiscono forse più degli altri, perchè ne va del loro 'prodotto').

Però la consulenza non la fanno. Com'è possibile fare seriamente consulenza, quando l'avvocatura si affida invariabilmente a studi singoli o di pochissimi professionisti che - semmai - dividono le spese, ma non lavorano insieme? Con dimensioni simili, sono condannati ad essere dei generalisti con poche speranze - salvi sforzi titanici e francamente sproporzionati - di fornire una consulenza veramente efficace e a 360 gradi ad un'impresa (fosse pure una PMI).

In Francia i notai stessi, per assicurare un servizio di qualità, sono obbligati ad associarsi in studi ben organizzati (cabinets notariales), presenti in ogni centro abitato anche medio-piccolo (e che drenano una buona fetta di clienti che in altri paesi andrebbero agli avvocati).

Ma qui no, qui si fa la guerra ai giovani e alle minoranze ....

(segue ... un giorno che sarò meno amaro)

venerdì 13 marzo 2009

Non è difficile ...

La gendarmeria francese era già nota per aver sostituito sui suoi pc gli applicativi Windows (suite Office, browser, client di posta) con sofware open source (Open Office, Firefox, Thunderbird ....).

Ora la gendarmeria ha deciso di fare un passo più in là: sostituire l'intero sistema operativo, passando a Ubuntu.

Per adesso le postazioni che montano Ubuntu sono solo 5.000, ma il piano è quello di installare linux su tutti e 90.000 i pc. I risparmi previsti sono imponenti.

Avevo già detto che spendere milioni di euro per licenze Microsoft (per non parlare dei costi dell'aggiornamento hardware necessario per seguire le evoluzioni dei sistemi Microsoft) mentre si lasciano a casa migliaia di precari per tagliare i costi è immorale.

Ora vorrei dire che è anche stupido.




domenica 8 marzo 2009

Il ministero della paura




Da repubblica.it di oggi:

"...nel 2003 il Tg1 ha dato notizie di cronaca nera per l'11% del suo tempo, il 19,4% nel 2006, il 23% nel 2007. Il Tg2 è passato dal 9,7% del 2003 al 21% del 2006, fino ad arrivare nel 2007, al 25,4%. Il Tg3 è la testata che registra il minore aumento, passando dall'11,5% del 2003 al 18,6% del 2007. Sulle reti Mediaset l'aumento è maggiore: per Studio Aperto, la percentuale è stata pari al 30,2 della durata totale dei tg del 2007, contro il 12,6% del 2003. Il Tg5 è passato dal 10,8% al 25,7%. Il Tg4, malgrado il raddoppio negli ultimi 5 anni, ha avuto l'incremento minore, dal 10,2% del 2003 al 20,9% del 2007...."

Non si tratta di una novità: su la voce.info di qualche settimana fa era già stato pubblicato uno studio sulla rilevazione del numero di notizie di reato date sui telegiornali negli stessi periodi (i testi e i grafici sono chiarissimi).

Già a metà dello scorso anno il Governo era, però, corso ad annunciare che i reati sono in calo (ormai dal 2007).

domenica 1 marzo 2009

Parbleau, mon president!


Per un motivo o per l'altro il Presidente della Repubblica Francese Nicolas Sarkozy è un personaggio ricorrente di questo blog. Già tempo fa c'era stata la storia delle bamboline (bamboline vodoo, che avete capito?) e della sua fallita azione legale per toglierle da Amazon.

Prima ancora avevo pubblicato il video che lo mostrava ubriaco al G8 (lui però non si è dimesso, come il ministro delle finanze giapponese ...). Politici di razza ....

Ora si scopre che sta rischiando un'azione legale per violazione dei diritti d'autore di una band musicale, proprio lui che ha proposto in Europa la 'sanzione' del distacco da internet dei soggetti che siano stati colti in violazione del diritto d'autore per tre volte (la famosa 'dottrina Sarkozy' o 'risposta graduata' come la chiamano le majors della musica).

Una piccola 'nota di colore' : di fronte alle pretese della band canadese, l'entourage del Presidente ha proposto di chiudere amichevolmente la lite versando il risarcimento di un euro. Ci credete che la band si è sentita un po' presa in giro?



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