sabato 26 luglio 2008

Google video responsabile per il caso del ragazzino picchiato a scuola?


La notizia sta facendo il giro del mondo.

La Procura della Repubblica di Milano (sostituto dr.Caiani) ) ha chiesto il rinvio a giudizio di quattro dirigenti di Google per la pubblicazione del video del ragazzino disabile picchiato e deriso a scuola dai coetanei.

Le accuse sarebbero di diffamazione e trattamento illecito di dati personali in quanto, stando a la Repubblica:

avrebbero "offeso la reputazione dell'Associazione Vividown" e del ragazzo vittima del video, "consentendo che venisse immesso per la successiva diffusione a mezzo internet, attraverso le pagine di Google Video Italia e senza alcun controllo preventivo sul suo contenuto", un filmato in cui i compagni di scuola "ledevano i diritti e le libertà fondamentali nonché la dignità degli interessati".
Considerando che il dr. Caiani è magistrato, oltre che serio e dedicato, non certo digiuno di internet (segue di regola i crimini informatici e ha condotto brillantemente lunghe e complesse operazioni in tema di phishing), attendo a formulare un giudizio, ma rimango molto perplesso in quanto la legge italiana prevede espressamente che un provider (come Google video) non ha un dovere di sorveglianza preventiva.

Vediamo.

Ora è tardi.


giovedì 24 luglio 2008

Terque quaterque testiculis tactis ...

La fortuna non aiuta gli audaci .......

Per anni di nucleare in Italia non si è parlato, poi - all'improvviso (effetto della campagna elettorale) il tema è tornato prepotentemente all'attenzione dell'opinione pubblica italiana.

Costruiremo centrali, di terza (o era quarta?) generazione!

Eccellente.

Non ho capito se si stia parlando di una tecnologia già diffusa o di una tecnologia sperimentale (o forse solo futuribile). Sta di fatto che le centrali francesi aspettavano proprio questo momento per fare le bizze.

Prima una centrale nella Vaucluse (vi ricordate le "chiare fresche e dolci acque" petrarchesche?) che il 7 luglio scarica 30 metri cubi di liquido contenente uranio (Le Monde parla di 360 chili di minerale radioattivo) nel terreno, con possibile compromissione della falda freatica.

Poi altri incidenti minori (sia nella Drome, che - ancora - a Tricastel): l'ultimo riguarda un centinaio di addetti "lievemente" contaminati ....

I problemi del nucleare, in Italia, sono noti.

Tuttavia, il ministro Scajola (quello che aveva già dato del "rompicoglioni" a Marco Biagi che gli chiedeva invano una scorta), grande patrocinatore del nucleare, grida all'allarmismo: “Si è visto che questi episodi sono tutti sotto il livello minimo di pericolosità. Mi domando se questa enfatizzazione non sia eccessiva”.

Ma, non so.

Che certi soggetti portino sfiga?

lunedì 21 luglio 2008

Insolite compagnie



















Vorrei farvi notare che, date le dimensioni delle reti, il gatto è perfettamente in grado di entrare e uscire dalla gabbia quando vuole.


Evidentemente apprezza molto la compagnia del suo amico cane, che a sua volta ricambia.

mercoledì 16 luglio 2008

Qualcuno ne sentiva la mancanza?

Alla fine non potevano andare in ferie senza averlo fatto: la Commissione ha finalmente annunciato la presentazione della proposta di portare a 95 anni la durata dei diritti che spettano agli esecutori e ai produttori delle opere musicali (i cd. "diritti connessi").

La motivazione sarebbe quella di sostenere i redditi degli esecutori dei brani musicali negli ultimi anni della loro vita (alla faccia della longevità) e - incidentalmente - di sostenere i bilanci delle case discografiche.

Riporto letteralmente:
"The extended term would benefit performers who could continue earning money over an additional period. A 95-year term would bridge the income gap that performers face when they turn 70, just as their early performances recorded in their 20s would lose protection. They will continue to be eligible for broadcast remuneration, remuneration for performances in public places, such as bars and discotheques, and compensation payments for private copying of their performances.
The extended term would also benefit the record producers. It would generate additional revenue from the sale of records in shops and on the Internet. This should allow producers to adapt to the rapidly changing business environment which is characterised by a fast decline in physical sales (- 30% over the past five years) and the comparatively slow growth of online sales revenue."

Già perché il "diritti connessi" sono riscossi dalle case discografiche, sia quelli che incassano in proprio come titolari del diritto di autorizzare la riproduzione del 'loro' fonogramma, sia quelli che incassano come mandatari ex lege degli interpreti ed esecutori. Non c'è bisogno,credo, di precisare che la percentuale di diritti che effettivamente viene poi versata ad interpreti ed esecutori è in effetti risibile ....

In questo modo, oltre a continuare a foraggiare con i denari dei consumatori società che evidentemente non sono in grado di fare affari in altro modo, si estende la loro 'manomorta' sulla musica.

Se ne era già parlato mesi fa e francamente speravo che la proposta fosse rientrata, ma evidentemente ci sono, anche in Europa, ragioni assolutamente impellenti per spingere provvedimenti dei quali nessuno (o quasi) sente la necessità.

sabato 12 luglio 2008

Perchè pagare di più?


Sembra proprio che l'EeePc abbia aperto un mercato nuovo: dopo la Acer, anche HP sta lanciando un "subnotebook", ossia un pc portatile di dimensioni, peso (e prezzo) ridotti.

Mi sembra un'ottima cosa perché non capisco proprio a che servano (nell'uso di tutti i giorni: internet, applicazioni da ufficio) le prestazioni dei pc che sono in vendita nei supermercati.

Ancora ricordo il primo pc portatile che ho comprato: un pc di fascia bassa anche per l'epoca (offerta del MediaWorld) con schermo da 12 pollici, 32 MB di RAM (upgradati a 64), processore da pochissime centinaia di Ghz e peso di poco più di 2 chili, che ancora rimpiango (morì di 'caduta' non di disaffezione del proprietario). All'epoca anche il mio pc aziendale era un 13 '', dal peso di poco superiore (ma era un ThinkPad, con chassis extra robusto e qualità eccezionale): ora ho una caffettiera da 15.4'', molto più potente e molto più pesante (e ingombrante, sia quando è in borsa che quando è in docking station sulla scrivania) che fa esattamente le stesse cose, solo con più scomodità ....

A che servirà mai aumentare sempre le prestazioni? A mantenere i prezzi ...

Certo, se si debbono caricare applicazioni multimediali (ma chi ne ha bisogno, salvi i giochini) o se si deve caricare Windows Vista (ma anche qui, l'utente ne ha davvero bisogno?) i requisiti hardware (e i prezzi salgono molto).

Però i laptop mi piacciono portatili non semplicemente trasportabili (come certi mostri con schermo da 17'' a cui manca solo il trolley con le ruote .....). Per chi con il portatile è (anche solo sporadicamente) costretto a girarci e non deve solo esibirlo sulla scrivania, anche 1 chilo di peso in meno è un vantaggio apprezzatissimo (specie d'estate), figurarsi due chili. La riduzione di rumore data dalla mancanza di ventola consentita (come nell'EeePc) da processori meno "assatanati" e dalle memorie allo stato solido è poi semplicemente una delizia ...

Se poi vuoi confort visivo per lunghe sessioni sui documenti, puoi sempre aggiungere uno schermo piatto (200 euro per un 19'') e lasciarlo sulla scrivania. Puoi fare così anche con hd esterno/masterizzatore. Certo: il costo dei componenti fa lievitare il prezzo oltre il prezzo di un 'normale' 15'' pollici, ma il vantaggio della mobilità, quando serve, resta, anche se - in questo caso - ci sono alternative 'di marca' (ad es. Sony), da considerare.

Quello che non capisco è perché la soluzione non si estenda anche in altri ambiti, come i desktop e specialmente i pc destinati ad ambienti di ufficio.

Le considerazioni di cui sopra (a che servono certe prestazioni se usi il pc solo per applicazioni da ufficio o per navigare in internet) valgono a maggior ragione per i pc aziendali.

Parliamoci chiaro: in ambito aziendale il pc spesso è fin troppo performante e i ricambio dei pc è stato spesso determinato più dall'aumento della potenza assorbita dai sistemi operativi (e questo è uno dei motivi per cui molti clienti aziendali esitano a passare a Vista) che da esigenze elaborative locali.

In un mondo di applicazioni sempre più "webbizzate" e con una sempre maggiore disponibilità di TLC (la banda ora disponibile - al limite tramite WiFI - anche in località sperdute è sempre maggiore) che bisogno c'è di un pc?

E' poi necessario che tutte le postazioni siano dotate di CD/masterizzatore? A che serve un masterizzatore in un'ufficio paghe o in una biglietteria delle FFSS? A salvare i dati? Ci dovrebbero essere alternative più 'strutturate'. A caricare i giochini? Mmmmm ...

Ora Asus sta lanciando anche un desktop low cost, l'EeeBox: circa 300 euro per un pc (senza monitor e masterizzatore), di dimensioni assai compatte e con un hd da 80 GB, 1GB di RAM e sistema operativo Windows (Xp).

In totale anche meno di 600 euro per un posto di lavoro completo (EeeBox + schermo piatto da 19'' + stampantina laser) estremamente compatto (il case può essere installato dietro lo schermo piatto), il che - specie in certi uffici un po' "ricavati "- non è male. Scegliendo software free (OpenOffice e AWG antivirus) il prezzo di ferma lì (sennò raddoppierebbe, visto che la suite office di Microsoft, da sola, fa 500 euro e Norton, a parte il consumo di risorse hardware, richiede anche un canone annuale ....).

Lo so che le prestazioni non sono esattamente quelle di un pc "full optional" con software Microsoft "ultimo modello", ma ..... specie per gli utenti con molti posti di lavoro (mi viene in mente la PA) sarebbero risparmi.

Si può fare?







giovedì 3 luglio 2008

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