domenica 14 novembre 2010

Ebook? No grazie

Natale si avvicina e con essa la scelta dei regali. Quest'anno stavo pensando se (farmi) regalare un ebook reader.
Ci ho pensato per bene perchè è un aggeggio che mi manca ed essendo io un lettore accanito, la cosa mi interessava: un ebook reader può semplificare la gestione della biblioteca (a casa ho ormai più di 1000 libri …) e alcune funzioni, come il “text to speech” (la capacità dell'ebook di “leggere” il testo) possono prestarsi ad applicazioni interessanti (per chi come me ha molta dimestichezza con l'inglese scritto, ma poca con il parlato, può essere utile per aumentare la comprensione della lingua parlata).

Tutto sommato preferisco evitare di comprami l'ennesimo gadget che alla fine ha un uso solo (consentire la lettura di libri, che si leggono benissimo anche su carta …) e semmai aspettare che scendano di prezzo – o aumentino decisamente le prestazioni – i vari tablet (iPad, Samsung GalaxyTab) in modo da procurarmi un apparecchio davvero multifunzione, che all'occorrenza consenta di sostituire anche un pc.
Quali sono gli aspetti che trovo limitanti per un ebook reader?
Ha una funzione sola: leggere libri, che può essere egregiamente assolta dai libri tradizionali (e non tutti gli ebook reader hanno una funzione “text to speech”) …. Di regola non sono neppure dotati di browser per navigare in intenet, né sono in grado di fungere da p.c., nemmeno in inviare e-mail, né da semplice navigatore, come un comune smartphone.

Le batterie durano spesso poche ore (da nuove) e in moltissimi modelli possono essere cambiate solo dall'assistenza (un'altra spesa ...). Considerando che un'ora o due di lettura al giorno per un pendolare non sono infrequenti e che la capacità delle batterie decade con l'uso, si rischia di trovarsi presto con l'ebook reader in carica tutte le sere o quasi. Se poi il viaggio è lungo, la durata massima delle batterie potrebbe non bastare neppure ...

Semplicità d'uso: il libro cartaceo è di una semplicità proverbiale. Con gli ebook devi cominciare a valutare se l'ebook è compatibile con il tuo lettore e comunque gli ebook sono protetti da sistemi DRM che possono dare altri problemi di uso e compatibilità …

Durata: un libro dura per sempre, un ebook teoricamente anche, ma in pratica nessuno può garantire per quanto tempo una tecnologia sarà supportata in futuro. Già adesso ci sono formati di file che andavano per la maggiore solo 15 anni fa che ora sono illeggibili ...

Facoltà d'uso: il libro è mio e lo posso prestare e vendere (sono protetto dalle interferenze da parte dell'editore dall'istituto dell' “esaurimento del diritto: art.17, comma 2, l.633/1941), che non si applica ai file scaricati da internet, (art. 17, comma 3, l.633/1941) come gli ebook, con la conseguenza che l'editore può legittimamente licenziare l'ebook solo per un lettore e impedirne l'ulteriore circolazione (a meno di vendere o prestare anche il reader) …

Prezzo: un ebook reader costa attorno ai 150/200 euro, mentre gli ebook, specie relativi a titoli di cassetta, costano forse solo un 15% meno dei libri tradizionali (ma in molti casi ho visto prezzi tra i 9 e gli 11 euro anche per titoli ormai reperibili anche come paperbacks) ….

E chi me lo fa fare di spendere soldi per una tecnologia così?

giovedì 4 novembre 2010

La guerra bianca

Il 4 novembre è la "festa della Vittoria". E' anche il termine di una delle fasi più laceranti della storia italiana: l' "inutile strage" di Benedetto XV, forse ancora più lacerante della pur più cruenta seconda guerra mondiale.

Altro che vittoria. Quella guerra non segnò per l'Italia solo la fine dello stato liberale (oltre che di centinaia di migliaia di vite: ai 600.000 caduti militari, bisogna aggiungere le migliaia di morti civili  - più di 300.000 -  causati dall'epidemia di "spagnola"   che nel 1918 infierì duramente su una popolazione già stremata dalle privazioni della guerra) ma anche l'inizio di una fase di crisi prima e di dittatura poi che ci portò - nel 1940 - ad una nuova e più distruttiva guerra.

La prima guerra Mondiale è anche una delle fasi della storia d'Italia che - già da ragazzino - mi ha maggiormente interessato, tanto che ricordo che la mia tesina di storia all'esame di terza media riguardava proprio le origini del conflitto.

Visto che ragazzino lo sono ancora, in questi anni ho letto molti libri sulla prima guerra mandiale, e da ultimo, "La Guerra Bianca" di Mark Thompson, raro esempio di un libro sulla guerra sul fronte italiano scritto da un autore straniero.

Libro interessante, più che per gli eventi più propriamente militari, per gli approfondimenti sugli aspetti di cultura e costume dell'epoca: un'Italia caratterizzata da una distanza estrema tra la politica e la gente, dalla disciplina assurda nei confronti dei  soldati semplice (che morivano come le mosche in attacchi totalmente insensati) e della totale irresponsabilità dei comandi pur di fronte ai reiterati fallimenti.

In tutta Europa (nonostante le avvisaglie che già si rinvenivano negli ultimi conflitti, come la guerra Anglo-Boera e - in particolare - quella Russo-Giapponese del 1908) i paesi furono presi di sorpresa dalla violenza e dalla peculiare disumanità del conflitto. In pochi paesi (forse solo nella Russia zarista), si ebbe come in Italia una preconcetta e stolida contrapposizione tra il comando e l'esercito, che bloccò ogni innovazione e portò inevitabilmente alla sconfitta di Caporetto (e al correlativo mito dello "sciopero militare", inventato per ribadire l'italica convinzione della responsabilità esclusiva del 'fante').

Un'Italia lontana e vicina allo stesso tempo.


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