lunedì 27 aprile 2009

L'ufficio illegale ... (parte seconda)

L'iter del progetto di riforma della professione forense continua la sua (misteriosa) corsa tra i corridoi del parlamento e qualcuno (alla buon'ora) si sta cominciando a preoccupare.

Dopo una prima iniziativa dell'Assoziazione Italiana dei Giuristi d'Impresa (di cui però si avuta - finora - notizia solo tramite TopLegal) non si è visto finora molto da parte delle categorie più direttamente interessate.

Ineressante ed articolata, però, la recente presa di posizione di Assonime, con uno studio pubblicato sul suo sito e dal titolo: "Progetti di riforma della disciplina della professione forense: restrizioni ingiustificate e costi per le imprese".

Ne riporto parte dell'abstract:
"I principali motivi di preoccupazione riguardano: l’estensione della riserva di attività in favore degli avvocati a numerosi ambiti, tra cui la consulenza legale in ogni campo del diritto; gli ostacoli al passaggio dall’attività di giurista di impresa alla libera professione che risulterebbero dal limite temporale di cinque anni dal superamento dell’esame di Stato per l’iscrizione o la reiscrizione all’Albo; la reintroduzione delle tariffe minime; i limiti alle modalità organizzative più efficienti per l’esercizio della professione forense".

Già, la riserva dell'attività di consulenza agli avvocati, che in Europa (e forse nel mondo) è prevista solo nella legislazione portoghese (cfr. pag. 11 di questo studio pubblicato sul sito del Consiglio Nazionale Forense), forse l'unico aspetto nuovo di una riforma che sa di 'controriforma'.

Se gli avvocati si vogliono imbarcare in una riforma che non farà che introdurre laccini e lacciuoli anche per loro e comunque per allontanare la loro professione dal mercato (sia italiano che, soprattutto, europeo) facciano pure. Lascino, però, che gli altri facciano il proprio lavoro e che le associazioni di categoria facciano consulenza alle associate e che le capogruppo facciano consulenza alle partecipate.







sabato 25 aprile 2009

25 aprile



Favolosa la canzone e molto suggestive le foto utilizzate per realizzare il filmato.

Il 25 aprile è una festa partigiana e (mi scuserà S.E. il Presidente del Consiglio, on.Silvio cav.Berlusconi) è una festa di parte solo in quanto vi è una parte che (tuttora: cfr.on La Russa) non vi si riconosce.

Il 25 aprile (vedi foto) però festeggia la fine di una guerra, che è stata anche una guerra civile.

E qui do ragione a S.E. il Presidente del Consiglio: tutte le vittime di quella guerra, inclusi i repubblichini, meritano la nostra pietà. E ci mancherebbe altro. Dovremmo sennò togliere dai monumenti dei caduti i nomi dei soldati del Regio Esercito che sono morti combattendo a fianco dei nazisti?

Poi ... dalla pietà all'equiparazione dell'esperienza repubblichina a quella partigiana il passo è un po' ... lunghetto e, francamente, non credo proprio che sia il caso di avventurarsi in quella direzione.

giovedì 16 aprile 2009

Istruzioni per rendersi infelici

"Da un essere umano, che cosa ci si può attendere? Lo si colmi di tutti i beni di questo mondo, lo si sprofondi fino alla radice dei capelli nella felicità, e anche oltre ...; gli si dia di che vivere, al punto che non gli rimanga altro da fare che dormire, divorare dolci e pensare alla sopravvivenza dell’umanità; ebbene, in questo stesso istante, proprio lo stesso essere umano vi giocherà un brutto tiro, per pura ingratitudine, solo per insultare. Egli metterà in gioco perfino i dolci e si augurerà la più nociva assurdità, la più dispendiosa sciocchezza, soltanto per aggiungere a questa positiva razionalità un proprio funesto e fantastico elemento. Egli vorrà conservare le sue stravaganti idee, la sua banale stupidità…

Da Istruzioni per rendersi infelici
di Paul Watzlawick
Feltrinelli, 1997

mercoledì 15 aprile 2009

Palle e valanghe ....

Ci sono certe vicende che si sviluppano come le valanghe: prima delle piccole palle cominciano a rotolare, poi diventano sempre più grosse ... poi parte la valanga.

Settimana scorsa Santoro ha messo in onda la prevista puntata di "Anno Zero" e, puntualmente, ha innescato le (solite) polemiche.

Questa volta ha voluto pigliarsela con gli abusi che hanno permesso ad un terremoto forte, ma non eccezionale (come ad esempio quello storico di Messina) di distruggere una regione. Poi ha voluto calcare la mano sulla protezione civile: ha fatto un po' lo s...... , ha diffuso alcune interviste di terremotati che lamentavano che la protezione civile fosse arrivata solo alcune oro dopo il terremoto, ha fatto qualche commento ingeneroso su Bertoalso. Alla fine Vauro si è prodotto con le consueta caustiche vignette.

Francamente le interviste se le poteva risparmiare (anche se la gente d'Abruzzo, specie dopo un mese di scosse, la capisco) e anche in seguito è stato un po' fazioso ma - soprattutto di questi tempi - non certo trascendentale. Ma le vignette?

E inizia la valanga. La prima palla è un articolo un po' santimonioso di Aldo Grasso sul Corriere, che - però - conclude in un modo che mi ha lasciato lì:

"Di fronte a una simile tragedia, ma soprattutto di fronte al meraviglioso e commovente impegno dei Vigili del fuoco, dei volontari, della Protezione civile, dei militari, di tutte le organizzazioni che hanno passato notti insonni per salvare il salvabile, Santoro si è sentito in dovere di metterci in guardia dalla speculazione incombente, di seminare zizzania con i morti ancora sotto le macerie, di descrivere l'Italia come il solito Paese di furbi, incapaci di rispettare ogni legge scritta e morale.
Santoro la chiama libertà d'informazione. Esistono gli abusi edilizi, ma forse anche gli abusi di libertà."

Abusi di libertà? Cosa? La denuncia dell'evidente e tragico mancato rispetto delle norme antisismiche (e delle norme dell'arte) che hanno lasciato inagibili oltre il 50% delle case coinvolte è abuso di libertà?

E la valanga s'ingrossa: i commenti dei politici non tardano ad arrivare.

Visto che i politici accorrono, anche Bruno Vespa accorre denunciando le condizioni di "assoluto privilegio" di Michele Santoro ...

E i vertici della Rai intervengono: Santoro "condannato" a riequilibrare l'informazione, Vauro sospeso (per una vignetta francamente innocua, quella relativa all' "aumento delle cubature" ...).

Questo paese però non decollerà mai se certe cose non si possono dire.

Forza Vauro!
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