domenica 25 gennaio 2009

C'è da stupirsi?

La notizia più in evidenza sul Times di oggi riguarda l'inchiesta su alcuni membri della House of Lords che, contattati da giornalisti in incognito, si sarebbero dichiarati disponibili a 'correggere' delle leggi in cambio di soldi.

Lo scandalo sta montando e sta coinvolgendo un'istituzione tanto antica quanto criticata (la Camera dei Lord), vero relitto dell'Inghilterra feudale e (inspiegabilmente?) presente tutt'oggi nell'ordinamento britannico.

C'è da stupirsi? Assolutamente no e non solo perchè si tratta di Lord e non di membri della House of Commons o di un altro parlamento.

Il problema della corruzione nella politica è un problema assolutamente serio, in Inghilterra come in altri paesi. Comunque, fino a che si fanno inchieste, il sistema funziona.

Funziona meno, secondo me, in altri paesi dove la politica discute dell'opportunità di ammettere le intercettazioni su ordine della magistratura per reati tipo (facciamo un esempio) la corruzione...

sabato 17 gennaio 2009

La montagna e il topolino (i topolini crescono, magari tardi, ma crescono ...)


Era tutto sommato partita in sordina l'azione legale della piccola Opera nei confronti di Microsoft per abuso di posizioni dominante da parte di quest'ultima sul mercato del browser.

Era persino curioso, da un certo punto di vista, che un'azione antitrust di una società Norvegese nei confronti di una società anch'essa extra UE come Microsoft venisse instaurata davanti alla Commissione Europea.

Ma la Commissione ha aperto il procedimento e, ieri, ha annunciato di aver chiesto formalmente chiarimenti a Microsoft sul punto.

La Commissione ha annunciato di aver raggiunto una "conclusione preliminare" secondo la quale l'operazione con la quale Microsoft ha legato il browser al sistema operativo avrebbe daneggiato la concorrenza sul mercato dei browser.

In sostanza le conclusioni alle quali la Commissione Europea è giunta sono le seguenti.

La prima si basa sull'osservazione - ovvia - che offendo gratuitamente il proprio browser a tutti i clienti dei sistemi operativi Windows (presenti su oltre il 90% dei personal computer) si 'uccide' il mercato dei browser perché nessuno riuscirà a farsi pagare per vendere un browser (vedi Netscape che, infatti, ha chiuso i battenti nonostante un prodotto almeno altrettanto valido di Microsoft Explorer).

La seconda parte dell'osservazione che, visto che Microsoft Explorer è lo standard di riferimento, gli sviluppatori e i content providers potrebbero essere spinti a produrle programmi e siti web pensati esclusivamente per questo programma con ulteriori distorsioni della concorrenza.

Beh, tenuto conto del fatto che gli effetti della politica di Microsoft sul mercato dei browser si sono manifestati in tutta la loro evidenza già da diversi anni (Netscape è 'morta' alla fine degli anni '90 in conseguenza della decisione di Microsoft di offrire gratuitamente il proprio browser ai clienti dei propri sistemi operativi) la decisione della Commissione può sembrare anche un filo tardiva (anche se a dire il vero non credo che vi fossero allora concorrenti europei delle due software house statunitensi, per cui semmai il fatto era di competenza delle autorità USA, le stesse che hanno chiuso un occhio - se non tutti e due - su questo e altri monopoli in campo informatico ...).

La parte più 'innovativa' e interessante è rappresentata dall'osservazione secondo la quale Explorer sarebbe diventato uno standard 'di fatto' per le applicazioni web, controllato esclusivamente da Microsoft, che potrebbe così approfittarne per estendere il proprio monopolio ad altri ambiti.

Vediamo coma va a finire. La decisione della Commissione Europea sul caso di "Media Player" (software anch'esso da un certo momento incluso gratuitamente nei sistemi operativi Windows con gran ira dei concorrenti) non aveva modificato lo stato di fatto visto che Media Player è di fatto ancora presente in tutte le copie dei sistemi operativi vendute da Microsoft (per il 'bunding di programmi' a montagna aveva partorito un topolino), ma aveva fissato alcuni principi che ora sono alla base della nuova indagine.

Vediamo un po' quanta strada può fare 'sto topolino ...

giovedì 8 gennaio 2009

Il grande freddo

No, no mi sto riferendo al tempo, ma a una notizia che sto leggendo sull'edizione on-line del Times.

La notizia riguarda il progetto di Clifford Chance, nota 'law firm' inglese, di tagliare fino al 10% dei suoi avvocati londinesi (si pensa che possano essere lasciati a casa fino a 80 avvocati).

Visti i tempi che corrono, non dovrebbe essere una notizia tanto singolare. C'è la crisi e, in un certo senso, è 'normale' che ne siano colpiti anche i grandi 'studi' internazionali (chiamiamole come vogliamo: 'law farm' o 'studi illegali' ...).

Butto lì, così di getto, tre spunti:

  1. come il Times stesso evidenzia, Clifford Chance è la maggior 'law firm' del mondo per quanto riguarda i guadagni;
  2. l'attività degli 'studi illegali' offrirebbe probabilmente ampi spazi di razionalizzazione delle spese (ad es. riduzione delle spese 'di rappresentanza') anche senza ridurre il numero degi avvocati;
  3. i tagli si concentrerebbero nella fascia 'di mezzo', visto che - come l'articolo si affretta a precisare, i praticanti e i soci sarebbero esenti dalla 'manovra' ....
E' purtroppo la riedizione di un film già visto in altri ambiti: ci si affretta a tagliare da una parte sola.


mercoledì 7 gennaio 2009

Un altro anno, un altro paesaggio ...

Quest'anno ho deciso di prolungare un po' le vacanze e di rimanere al mare fino al 10 gennaio.

Fortunata deisione. E, in questo angolo di Mediterraneo schiacciato verso la Francia, il tempo è tutto sommato ancora così così e la neve (vedi la foto: Cap Ferrat fotografato dalla Grande Corniche) aggiunge solo magia a questi giorni 'rubati'.

Davvero. Così, mentre a Milano arrancano anche solo per andare al lavoro, io con un po' di tempo al blackberry e poca attività al computer a fine giornata riesco a comprarmi un prolungamento di vacanza con la famiglia.

See you later .....
Creative Commons License
I testi di questo blog sono pubblicati sotto una Licenza Creative Commons.