Due settimane fa, l'elezione in Svezia di alcuni rappresentanti del Partito Pirata ha suscitato molta curiosità.
Adesso, ovviamente, la curiosità è scemata. Altri partiti e altri pirati occupano gli schermi, come sempre.
Tuttavia, forse non è solo un fenomeno di colore o, magari, un causa di comodo della serie: quando stai per finire in galera fondi un partito ….
E' di oggi (tramite Slashdot) la notizia di un parlamentare tedesco (parlamento federale) che ha lasciato il suo partito per protesta dopo 40 anni dando la sua disponibilità a confluire nel 'Partito Pirata'.
Premetto che non amo i download di musica gratuita e i peer-to-peer (l'unico peer-to-peer che uso è skype): ho in caso un gran numero di dischi e cd, molta più musica di quanta ne senta normalmente, e nel mio iPod ci sono finiti un po' di questi, debitamente compressi.
Fatico quindi fatica a capire la 'bulimia' (l'espressione non è mia, è di Marco Scialdone) di chi scarica grandi quantità di musica dalla rete. Sono tuttavia convinto che tale bulimia non danneggi più di tanto le cade produttrici e gli autori, ma che anzi sia uno straordinario strumento pubblicitario.
Mi spiego.
Non solo esistono studi che confermano che la diffusione illegale di musica non ha danneggiato il mercato della musica (anzi), ma è anche una questione di buon senso.
Non solo, infatti, non è affatto detto che chi scarica gratuitamente scaricherebbe le stesse quantità di musica a pagamento se gli fossero preclusi i download illegali, ma la stessa la diffusione gratuita della musica è un formidabile strumento di lancio di questo prodotto (specie considerando i prezzi e – spesso – i vincoli del mercato legale). In altri campi (software) ci sono esempi di come l'iniziale tolleranza (anzi, anche un certo grado di 'incoraggiamento') della pirateria aiuti a saturare un determinato mercato, con notevoli vantaggi per il futuro.
Tuttavia l'azione di contrasto della 'pirateria' è sempre ai primi posti delle agende politiche (vedi 'dottrina Sarkozy') e delle cronache, anche giudiziarie. E' di questi giorni la notizia della mamma americana condannata a pagare 222.000 dollari per 24 canzoni.
Siamo di fronte alla possibilità che facciano questo anche da noi?
Alla fine non credo sia questo l'obiettivo, quanto meno in questa fase. Certamente lo sono - in primis - gli ISP, già recentemente costretti a dotarsi di strutture di filtraggio degli IP per via del contrasto alla pedopornografia.
Tuttavia, la prospettiva che il controllo delle connessioni e dei contenuti veicolati dagli ISP venga effettuato con capillarità e – oltre tutto - da strutture non giurisdizionali se non addirittura private, non lascia del tutto tranquillo. Che poi il controllo sia diretto dai fornitori dei contenuti (siano esse case musicali, cinematografiche o altri editori), mi piace ancor meno.
La battaglia da parte dell'industria musicale è in atto da tempo e con grande spiegamento di forze (e anche di forze dell'ordine, con notevole dispendio di denaro pubblico ....). Non è ora che cominci a diventare anche un argomento d'attenzione per la politica 'comune'?
Adesso, ovviamente, la curiosità è scemata. Altri partiti e altri pirati occupano gli schermi, come sempre.
Tuttavia, forse non è solo un fenomeno di colore o, magari, un causa di comodo della serie: quando stai per finire in galera fondi un partito ….
E' di oggi (tramite Slashdot) la notizia di un parlamentare tedesco (parlamento federale) che ha lasciato il suo partito per protesta dopo 40 anni dando la sua disponibilità a confluire nel 'Partito Pirata'.
Premetto che non amo i download di musica gratuita e i peer-to-peer (l'unico peer-to-peer che uso è skype): ho in caso un gran numero di dischi e cd, molta più musica di quanta ne senta normalmente, e nel mio iPod ci sono finiti un po' di questi, debitamente compressi.
Fatico quindi fatica a capire la 'bulimia' (l'espressione non è mia, è di Marco Scialdone) di chi scarica grandi quantità di musica dalla rete. Sono tuttavia convinto che tale bulimia non danneggi più di tanto le cade produttrici e gli autori, ma che anzi sia uno straordinario strumento pubblicitario.
Mi spiego.
Non solo esistono studi che confermano che la diffusione illegale di musica non ha danneggiato il mercato della musica (anzi), ma è anche una questione di buon senso.
Non solo, infatti, non è affatto detto che chi scarica gratuitamente scaricherebbe le stesse quantità di musica a pagamento se gli fossero preclusi i download illegali, ma la stessa la diffusione gratuita della musica è un formidabile strumento di lancio di questo prodotto (specie considerando i prezzi e – spesso – i vincoli del mercato legale). In altri campi (software) ci sono esempi di come l'iniziale tolleranza (anzi, anche un certo grado di 'incoraggiamento') della pirateria aiuti a saturare un determinato mercato, con notevoli vantaggi per il futuro.
Tuttavia l'azione di contrasto della 'pirateria' è sempre ai primi posti delle agende politiche (vedi 'dottrina Sarkozy') e delle cronache, anche giudiziarie. E' di questi giorni la notizia della mamma americana condannata a pagare 222.000 dollari per 24 canzoni.
Siamo di fronte alla possibilità che facciano questo anche da noi?
Alla fine non credo sia questo l'obiettivo, quanto meno in questa fase. Certamente lo sono - in primis - gli ISP, già recentemente costretti a dotarsi di strutture di filtraggio degli IP per via del contrasto alla pedopornografia.
Tuttavia, la prospettiva che il controllo delle connessioni e dei contenuti veicolati dagli ISP venga effettuato con capillarità e – oltre tutto - da strutture non giurisdizionali se non addirittura private, non lascia del tutto tranquillo. Che poi il controllo sia diretto dai fornitori dei contenuti (siano esse case musicali, cinematografiche o altri editori), mi piace ancor meno.
La battaglia da parte dell'industria musicale è in atto da tempo e con grande spiegamento di forze (e anche di forze dell'ordine, con notevole dispendio di denaro pubblico ....). Non è ora che cominci a diventare anche un argomento d'attenzione per la politica 'comune'?
5 commenti:
w il partito pirata :)
"Non solo esistono studi che confermano che la diffusione illegale di musica non ha danneggiato il mercato della musica (anzi), ma è anche una questione di buon senso."
Mah...
Adesso non teniamoci in equilibrio come il cojote che cadrebbe dal dirupo se non si aggrappasse alle proprie orecchie...
Un mio amico scarica.
L'unico peer to peer che non usa è skype :-).
Mai comprato un cd musicale originale né un gioco originale.Tantomeno programmi, SO o film.
Per quanto riguarda la musica la pirateria ha sicuramente danneggiato, in modo consistente,il mercato.Un certo tipo di mercato perlomeno:cd.
Per altri scenari è motivi la pirateria può essere uno strumento veicolare, ok, Windows ne è la prova lampante.
Il mio amico è "bulimico"?
Non saprei.Scarica quel che gli serve, che comunque equivale a tanto.
Se calcoliamo giochi, SO, cd audio, film, programmi ecc ecc saremo attorno ai 100GB, per un valore economico attorno ai 1000€.
Bulimico?
No, è uno che seleziona quel che gli serve e se lo frega, senza fare giri di parole.
Comportamento deprecabile?
Forse ma di certo non più di molti altri.
Conosco anche bulimici veri e propri, gente con 500GB di musica, roba che non riuscirebbero ad ascoltare neppure stordendosi per tutta la vita con le cuffiette sulle orecchie.500 GB sono 22 giorni di ascolto ininterrotto 24h/24.Questa tipologia di soggetto di certo grandi danni alle case produttrici non li fa, contrariamente all'amico sopra.
Ciao, notte :-)
P
io non ho scaricato molta musica, per la verità. Però ne ho ascoltata di tutte le sorti, dalla barocca al country alla lirica. Non avrei mai potuto acquistare 100 cd solo per togliermi una curiosità..... Costano un botto tra le altre cose
@Marinfaliero:
i prezzi sono assurdi ...
Però credo che provando di qua e di la tu qualcosa abbia poi comprato.
PEnsa a cosa sarebbe il mercato della musica se ascoltare la radio diventasse a pagamento ....
ciao
@P.S.
gli scrocconi ci sono comunque
In ogni caso pure il tuo amico, secondo me ha contriobuito a far vendere (a qualcun altro) qualche opera
Comunque gli 'scaricatori' seriali non mi piacciono (quasi come la RIIA...) con certe sazioni ci vorrebbe la 'modica quantità' ;-)
ciao
ciao
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