martedì 26 aprile 2011

26 aprile 1987 (il futuro del nucleare)



Pensavo che il Governo avrebbe scelto il 25 aprile per la "solita" dichiarazione incendiaria che avrebbe, come ormai tutti i giorni, diviso il paese in due fazioni.

Invece mi sbagliavo: il Governo non ha scelto il 25 aprile (l'anniversario della liberazione), ma il 26 aprile (25° anniversario del disastro di Chernobil, avvenuto il 26 aprile 1987).

Sopra c'è il video delle dichiarazioni rese sul tema del nucleare dal Presidente del Consiglio al termine del vertice Italia-Francia.

Nessun dubbio del Presidente del Consiglio: lo stop al nucleare è solo momentaneo e motivato solo dall'esigenza di evitare un referendum che avrebbe rallentato troppo il processo di reintroduzione dell'energia nucleare in Italia.

Andiamo a seguire le argomentazioni a sostegno di tale decisione:

"eravamo all'avanguardia nella costruzione di centrali nucleari negli anni '70, poi sappiamo cos'è accaduto: l'ecologismo di sinistra si è messo di traverso e l'Italia ha dovuto addirittura interrompere i lavori di centrali che erano quasi terminate".  Da allora noi dobbiamo acquisire tutta l'energia che consumiamo dall'estero e questo ci porta ad un costo che grava su tutta la nostra economia, oltre che sulle famiglie italiane".

La manipolazione dell'informazione è evidente:
  • anche se abbiamo iniziato a produrre energia nucleare dal 1963 (terzo paese al mondo dopo USA e Regno Unito) nel 1987 avevamo solo 3 centrali nucleari attive; Trino, Latina e Caorso, perchè la centrale del Garigliano era ferma dal 1982 per guasti e mai più fatta ripartire (tra l'altro sia Trino che Latina erano ormai a fine vita perchè progettate per durare 25/30 anni ed erano attive dagli anni '60). Nonostante l'inizio tempestivo, l'Italia non aveva poi saputo costruire un'industria nucleare forte e soprattutto dipendeva totalmente dalla tecnologia straniera (i reattori furono costrutiti tutti su licenza statunitense o britannica);
  • l'unica centrale che forse era vicina al completamento nel 1987 era Montalto di Castro, se non fosse stato per il fatto che - tra l'altro - la centrale si trovava in zona esposta ad alluvioni e che proprio nel 1987 il cantiere della centrale era stato completamente invaso e semisommerso dalla acque dei fiumi vicini (il bacino del Fiora, altro che tsunami del Pacifico...);
  • ci si dimentica che il grande oppositore del nucleare e promotore dei referendum era Bettino Craxi, indimenticato mentore dell'attuale Presidente del Consiglio ...,;
  • l'affermazione secondo la quale (testuale) "Da allora noi dobbiamo acquisire tutta l'energia che consumiamo dall'estero" è semplicemente ridicola, battuta solo da un'altra incredibile affermazione (minuto 3.43) "le centrali francesi sono così sicure da essere addirittura resistenti ad un attacco atomico" (notare lo sguardo abbassato di Sarkozy che, durante questa parte della tirata, abbassa gli occhi e fa finta di non esserci ...).

Che dire?

Non so quando e come ricomincerà il cammino del nucleare, ma intanto con questi presupposti è difficile che incominci una politica energetica seria e comunque vada la bolletta energetica delle famiglie non potrà che aumentare (e magari proprio per effetto di provvedimenti del Governo, come quello di eliminare il supporto alle rinnovabili o di aumentare le accise sulla benzina).

Intento registriamo l'atteggiamento di un Governo che, dopo aver costantemente dichiarato di rifarsi alla volontà dell'elettorato quando si è trovato in conflitto con gli altri poteri dello Stato,  non consente a quest'elettorato di esprimere la sua volontà quando questa è contraria alla sua ....



6 commenti:

bruno saetta ha detto...

Dici che c'entra qualcosa il fatto che la Francia ha sottoscritto 511 miliardi del nostro debito? ;-)

http://www.nytimes.com/interactive/2010/05/02/weekinreview/02marsh.html

herr doktor ha detto...

Che questo governo (anzi che questo premier) segua una politica molto attenta agli interessi francesi è un fatto.
Il nucleare è uno degli episodi (nel passato le tecnologie scelte erano diverse e si era cercato di non legarsi ad un paese solo ...).
Gli altri, eclatanti, episodi sono Alitalia e Lactalis, ma se andiamo indietro nel tempo dobbiamo ricordare BNL, ceduta ai francesi di BNP Paribas facendo fallire la cordata dei 'comunisti' di Unipol.
Prodi a sua volta ha consentito ad Agricole di acquistare Cariparma, ma Agricole era già socio di maggioranza di Intesa e l'assenso dell'Agricole era necessario per salvare un'altra banca (S.Paolo) dall'acquisizione da parte dei loro ex azionisti spagnoli ...
Sicuramente quello che noti ha senso e influisce, ma temo ci sia dell'altro. Mi sembra che su wikileaks si fossero fatte delle ipotesi ...

bruno saetta ha detto...

Su Wikileaks? Mi sa che me le sono perse le ipotesi. :-(

herr doktor ha detto...

solo ipotesi .... http://espresso.repubblica.it/dettaglio/allitalia-mazzette-sullatomo/2147155//0

herr doktor ha detto...

eccoti il testo del cablo "Given ENEL’s nuclear business stake with French EDF, its growing commercial deals with Russia and Berlusconi’s close relationship with Putin, there is a possibility of an Italian top down decision to go with either French or Russian nuclear technology. In addition, corruption is pervasive in Italy, and we fear that it may be one of the factors we will have to contend with as this matter evolves. "

e un link: http://engicav.altervista.org/blog/la-campagna-nucleare-ditalia-wikileaks/

ciao

bruno saetta ha detto...

Grazie dei link. Ipotesi interessanti anche queste. :-)

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