venerdì 14 novembre 2008

Footing ....



Ne ho il cestino pieno.

Credo che sia percepita come una questione di prestigio, una sorta di gara a chi “ce l’ha più lungo”, ma ad ogni mail che stampo, stampo almeno una spanna di “firme” e di “disclaimer” appesi automaticamente in calce ad ogni messaggio di mail, fosse pure un invito ad un aperitivo o la conferma (magari non richiesta) della partecipazione ad una riunione.

Non so se qualcuno ne ha mai calcolato gli impatti sulle risorse boschive mondiali, ma – appunto – ne ho il cestino pieno di “firme” che sembrano il curriculum vitae (titoli, onori, studi e qualifiche professionali) e “disclaimer” verbosissimi, a volte in due (o tre) lingue.

Poi c’è quello che pensa all’ambiente e quindi al termine di ogni mail digita due o tre spazi e scrive “Rispetta l'ambiente: se non ti è necessario, non stampare questa mail”, così sono altre tre o quattro righe stampate per nulla....

A che servono? A nulla. Più che altro fanno scena.

La riservatezza delle comunicazioni elettroniche discende dalla legge e non tanto da sbrodolate note in calce ("e-mail footer").

Il "migliore" tra quelli ricevuti negli ultimi tempi? Eccolo, ricevuto in calce alla mail di un sistema automatico di e.commerce (gestito da una banca) che mi confermava l'addebito di un acquisto sulla carta di credito:

“Le informazioni contenute in questo messaggio di posta elettronica sono riservate, rivolte esclusivamente al destinatario e non comportano alcun vincolo ne' creano obblighi per la societa' mittente, salvo che cio' non sia espressamente previsto da un precedente accordo. Ogni altra persona diversa dal destinatario non puo' copiare o consegnare il presente messaggio o parte dello stesso a terzi ne' trattare in alcun modo i dati contenuti. La informiamo inoltre che l'utilizzo non autorizzato del messaggio o dei suoi allegati potrebbe costituire reato.

Grazie per la collaborazione ".
Di seguito la rituale traduzione in inglese:
"The informations in this e-mail are are reserved, only addressed to the addressee and they are neither binding on this Society nor to be understood as creating any obligation on its part except where provided for an agreement. Everyone different from the addressee (who received this e-mail) can't neither copy nor deliver the message or a part of it in possesion of a third party, nor even deal with the informations in this e-mail. Furthermore the unauthorized use of this message or any attachments could be an offence.

Thank you for your cooperation".
Ora, non vorrei essere pedante, ma - anche a prescindere dalla qualità dell'inglese ("information", in inglese, non ha la forma plurale e "possession" è scritto con due coppie di "s") - vorrei capire che senso ha mandare una mail per confermare l'esecuzione di un pagamento e in calce alla stessa dichiarare che la mail non è vincolante per il mittente .....

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma... non è più in voga usare il righello per misurare... ehm... le firme in calce? ;o)
Comunque mostrare sigle piene di titoli onorifici, studi, etc., è abominevole; sono d'accordo con te, non servono a documentare la propria intelligenza, o la competenza in un determinato campo.
Credo sia da ritenersi ridicola la dicitura in nota alla mail ricevuta da te, oltre che per il contenuto, anche per gli errori evidenti. Di solito, però, è un comportamento proprio di tutte le banche riportare anche in modo distorto parte della legge sulla privacy e declinare ogni responsabilità; incutere, poi, anche un po' di sano terrore al destinatario della missiva, crea un alone di falsa credibilità.

chartitalia ha detto...

Herr,
ma questi testi in calce, secondo te, da chi vengono definiti? Immagino dagli uffici legali delle aziende...
o no?

mi associo completamente alla crociata che secondo me, righello o non righello, misura la straordinaria stupidità in cui siamo immersi quotidianamente

herr doktor ha detto...

@lavoroalavoro
hai ragione, il 'disclaimer' serve a creare un'aura di 'ufficilità'a comunicazioni altrimenti tipicamente destrutturate e - diciamocelo pure - spesso assia sgrammaticate. Non direi, però, che qualche categoria abbia la 'primogenitura'
@chartitalia:
touché;-)
comunque quando ho dovuto vedere la prima versione del discalimer della mia azienda l'iniziativa era del responsabile dell'informatica (al quale all'epoca riportavo direttamente) ... poi è seguita una lunga sessione con il responsabile affari legali, che ti risparmio ......

a presto
--
h.d.

Juliet ha detto...

Un'altra firma a favore della crociata per l'abolizione dei disclaimer!

Quando lavoravo in campo privacy per un supermegastudio milanese un grossisimo cliente ci ha praticamente costretti a redigere un abominevole disclaimer, nonostante avessimo fatto educatamente presente la sostanziale inutilità della cosa..
La risposta del clientissimo: lo fanno tutti, dobbiamo farlo anche noi!

Buon proseguimento!..
J.

PS: la versione inglese è veramente spettacolare!!!!

Anonimo ha detto...

Spero che nessuno se la prenda.
Ma credo che li redigano i ragionieri col formulario.
Un ragioniere italiano ed uno inglese, ovviamente

Giorgio ha detto...

Domanda: è proprio necessario stampare le e-mail?
Magari faccio un mestiere diverso, ma ne stamperò si e no un paio al mese
L'archiviazione digitale è fantastica

herr doktor ha detto...

òJuliet.
se vuoi farti 4 ghignate (in inglese) vai su: http://www.goldmark.org/jeff/stupid-disclaimers/list.html

ciao
--
h.d.

herr doktor ha detto...

@Marinfaliero:
sicuramente non i legali, visto che la consulenza legale, in italia, la fanno tutti tranne i laureati in legge ;-)

comunque si tratta evidentemente di scimmiottature di prassi USA dove l'ABA (American bar association - l'ordine degli avvocati) già dagli anni '90 si poneva il problema della compatibilità dell'e-mail (che viaggia in chiaro su canali non predeterminabili) con il diritto/dovere alla riservatezza dell'avvocato. Proprio in tale sede si cominciò a proporre l'uso dei disclaimer: cfr. http://www.fmew.com/archive/EmailSecurity/index.html

pippe di avvocati di un paese dove il diritto non è basato sulle leggi ma è spesso basato su un' "opinion" ....

la conseguenza però è che tutti hanno imitato

comunque il disclaimer piu' efficace che ho mai letto è il più breve, quello adottato dall'ufficio legale di IBM già dalla fine degli anni '90; "prepared by an IBM attorney: confidential if not stated otherwise"

herr doktor ha detto...

@Giorgio:

bella domanda ....

per quanto mi riguarda, pero', finchè non inventeranno schermi di almeno 60'' (la larghezza della scrivania) la carta stampata batte l'elettronico tutte le volte in cui si debbono esaminare informazioni presenti oiu' documenti ;-)....

ciao
--
h.d.

Creative Commons License
I testi di questo blog sono pubblicati sotto una Licenza Creative Commons.