Sarà probabilmente il tipo di formazione (prevalentemente) umanistica, sarà l'orgoglio intellettuale di considerare la propria specifica conoscenza la principale (o la sola?) conoscenza da coltivare, ma conosco poche categorie così lontane dall'informatica.
Ci sono poche e lodevoli ecccezioni, ma - ripeto - sono ancora poche. E non importa se si parla di magistrati, avvocati, giuristi d'impresa (ekkekazzo saranno ormai?) o pubblici funzionari.
Il piccì è affare d'altri ......
Non mi stupisce neppure più che questo fenomeno non sia solo italiano, come mostra questo sprezzante pezzo di theregister su un funzionario del CPS (il Crown Prosecution Service, ossia l'ufficio del pubblico ministero inglese) che viene alla fine ripreso dal giudice per aver comunque preferito stampare una pila di documenti cartacei, piuttosto che produrli tramite un semplice CD ....
Ci sono poche e lodevoli ecccezioni, ma - ripeto - sono ancora poche. E non importa se si parla di magistrati, avvocati, giuristi d'impresa (ekkekazzo saranno ormai?) o pubblici funzionari.
Il piccì è affare d'altri ......
Non mi stupisce neppure più che questo fenomeno non sia solo italiano, come mostra questo sprezzante pezzo di theregister su un funzionario del CPS (il Crown Prosecution Service, ossia l'ufficio del pubblico ministero inglese) che viene alla fine ripreso dal giudice per aver comunque preferito stampare una pila di documenti cartacei, piuttosto che produrli tramite un semplice CD ....
10 commenti:
Probabilmente il problema sparirà con il cambio generazionale.Chi ha da 30 anni in giù oggi difficilmente non sa usare il pc, almeno per le cose base.
In facoltà mi è capitato di entrare in studi rifatti di fresco, stile minimal e arredatori sguinzagliati.Bellissimi e costosissimi MAC da 30' lì a far mobilio.L'ho notata pure io una certa impostazione...
In che condizioni era la via ferroruote in questi giorni?
Ciao
P
Mah, non è solo una questione di sclerosi mentale e/o culturale.
Il problema è che al momento le trappole informatiche non sono particolarmente affidabili.
Esempio fresco fresco e pratico pratico.
Ieri processino penale in cui l'imputato deposita dei filmati fatti in formato Quicktime.
Il Giudice che, come molti giudici penali ha il suo bravo portatile, non riesce ad aprire i filmatini.
Già con Windows media player i i Quicktime li apri molto male. Siccome la faccenda mi interessava mi son portato dietro il mio portatile (su cui avevo scaricoto Quick) e abbiano potuto mandare in scena i filmati.
Già, ma il problema del formato è un problema serio.
Anzi, al momento, la mancanza di uno standard veramente accettato da tutti fa sì che passare da un pc ad un altro genera problemi (per esempio, passare da Open Office a MS Office o viceversa non sempre funziona bene).
Aggiungi il porblema della obsolescenza drammatica dei file.
La mia tesi (anno 1988) fu scritta su un Commodore 64. I dischetti, per nostalgia ce li ho ancora. Come li leggo? Vado a Berna al museo dell'informatica ogni volta che mi prende il languore di aprire vecchi file?
E vent'anni non sono un periodo tale da relegare le informazioni solo nelle curiosità storiche. Fare un mutuo a vent'anni non è niente di incredibile. Peccato che se il mio contratto di mutuo fosse redatto anziché su carta, su pellicoline magnetiche più o meno clusterate, non sono affatto sicuro che tra 20 anni quel contratto sia leggibile (recte, apribile, precondizione questa per poterlo leggere).
Certo potrei periodicamente travasare i dati in un formato più moderno (come fanno le banche con i loro data base). Ma questo costa e i costi non sono granché graditi. Una simile operazione, poi, diventa di difficile gesytione non per soggetti che professionalmente gestiscono montagne di dati (di nuovo, le banche) ma per i soggetti minori che troverebbero davvero troppo oneroso attivare le procedure di aggiornamento per pochi documenti rilevanti (il rogito di acquisto della casa, il mutuo e poco altro).
Però un testo di fine '500 lo leggo senza troppi problemi.
Insomma, il problema non è solo culturale: al momento far transitare prove documentali via computer è ancora poco pratico e poco affidabile.
Questo credo si il motivo della diffidenza nei riguardi delle prove documenatli su supporto informatico.
Sicuramente poi ci arriveremo ad avere dei sistemi ragionevolmente affidabili. Ma credo sia fisiologico che nella prima fase di una nuova tecnologia (alla fine, i computers li abbiamo da circa 30 anni scarsi, mica da secoli) la vecchia tecnologia sopravviva ancora per un po' siccome più affidabile e, almeno all'inizio, più efficente.
Le prime locomotive elettriche erano più lente e si guastavano molto di più delle ormai ben rodate vaporiere. Per questo motivo locomotori elettrici e vaporiere sono convissute per quasi mezzo secolo (diciamo dagli anni '20 agli anni '70). Alla fine, la miglior tecnologia,quella elettrica ha preso il sopravvento, come inevitabile.
Ma ci è voluto un bel po' di tempo.
E non solo per ragioni "culturali".
etienne64
@P:
il tuo esempio non fa che confermare i miei peggiori sospetti: i PC (oops Apple) sono stati evidentemente suggeriti dall'architetto per ragioni estetiche e non funzionali.
A prescindere dal fatto che (se non è migliorata con le ultimissime versioni) la compatibilità di word per mac con word per windows non è perfetta (non lo è neanche quella tra word e openoffice, ma almeno lì non paghi .....) quegli schemi da 20'' sono un'incubo se usi applicazioni (come i programmi di posta) che non hanno lo zoom (me lo ha confermato un mio amico che si è fatto tirare da un 22'' solo per scoprire che con la risoluzione di certi schermi le scritte non si espandono ma si restringono ......
p.s.: le ferrovie erano uno schifo: bloccate dal ghiaccio. Quanto alle strade: 4 ore e mezza per 25 chilometri (di autostrada ...)
# 1
>Mah, non è solo una questione di sclerosi mentale e/o culturale.
Sono d'accordo sul fatto che non sia solo un problema di atteggiamento, ma mi stupisce molto che professionisti che vivono della loro capacità di affrontare problemi tecnicamente complesse siano spesso così naive con quelli che sono – a ragione o a torto – i veri e propri 'ferri' del loro mestiere.
>Il problema è che al momento le trappole informatiche non sono particolarmente affidabili.
>Esempio fresco fresco e pratico pratico.
>Ieri processino penale in cui l'imputato deposita dei filmati fatti in formato Quicktime.
>Il Giudice che, come molti giudici penali ha il suo bravo portatile, non riesce ad aprire i filmatini.
>Già con Windows media player i i Quicktime li apri molto male. Siccome la faccenda mi
> interessava mi son portato dietro il mio portatile (su cui avevo scaricoto Quick) e abbiano potuto
> mandare in scena i filmati.
Immagino che il filmato (che era, un filmato fatto con un iPhone?) non l'abbia prodotto l'imputato direttamente, ma il suo avvocato che – vorrei sperare – lo aveva visionato in precedenza …
E non si è posto il problema del formato? Tutto normale: io ho fama di “esperto di informatica” e mi chiedono di tutto, del tipo come si fa ad aprire i file .xls con Word …. Già, ci sono colleghi miei che dopo 18 anni lavoro usano solo word e manco il file manager sanno usare, sennò excel si avvierebbe normalmente cliccando sull'icona….
Magari il tuo collega una scusante ce l'ha: ha comprato un Mac nuovo di pacca, di gran moda (e caro dannato), il filmato andava e il problema che una macchina M$ non fosse del tutto compatibile (fossero pure le macchine di solito usate dalla PA e dalla macchina della giustizia) con un Mac non lo ha neppure sfiorato.
Si sarà fatto consigliare l'acquisto del computer dall'architetto di P. ….... ;-)
Ma questo non è un problema di affidabilità dell'informatica (che alla fine fa quello che è programmata a fare ..) ma semmai di quella particolare componente del sistema che di solito si trova tra la tastiera e la seggiola ….
>Già, ma il problema del formato è un problema serio.
>Anzi, al momento, la mancanza di uno standard veramente accettato da tutti fa sì che passare da un
> pc ad un altro genera problemi (per esempio, passare da Open Office a MS Office o viceversa non
> sempre funziona bene).
Se e' per quello qualche problema ce l'hai anche quando passi da word per Mac a word per windows ….
Comunque sono d'accordo: è un problema serio e presenta non indifferenti aspetti legali (antitrust). Le accese polemiche che ci sono state l'anno scorso relativamente al formato ISO “Open document” e ai tentativi di M$ di 'metterci lo zampino' ne sono testimonianza
La diffusione dell'informatica moderna (e di internet in particolare) si fonda sugli standard, perchè solo gli standard consentono l'interoperabilità di architetture diverse.
Il problema è però che uno standard suppostamente unico (come lo standard Open Document o l'html) non deve essere 'sporcato' con modifiche surrettizie tese solo a sbattere fuori i concorrenti che non le implementano (un po' come i siti web che accettano solo microsoft explorer)
In sé il fatto che un programma possa avere un proprio formato non è in sé non è un problema, anche perchè non riesco ad immaginare un'informatica fatta di standard unici obbligatori … L'importante è che vengano rilasciate le tecnologie per sviluppare programmi che interpretino i vari formati nelle diverse piattaforme: Quicktime lo puoi leggere su un mac come pure (con gli appositi programmi) su macchine windows e persino linux ….
# 2
>Aggiungi il porblema della obsolescenza drammatica dei file.
>La mia tesi (anno 1988) fu scritta su un Commodore 64. I dischetti, per nostalgia ce li ho ancora.
> Come li leggo? Vado a Berna al museo dell'informatica ogni volta che mi prende il languore di
> aprire vecchi file?
>E vent'anni non sono un periodo tale da relegare le informazioni solo nelle curiosità storiche. Fare
> un mutuo a vent'anni non è niente di incredibile. Peccato che se il mio contratto di mutuo fosse
> redatto anziché su carta, su pellicoline magnetiche più o meno clusterate, non sono affatto sicuro
> che tra 20 anni quel contratto sia leggibile (recte, apribile, precondizione questa per poterlo
> leggere).
Mah .. in realtà già da anni le note di trascrizione agli uffici delle Agenzie del Territorio arrivano esclusivamente in formato elettronica e con firma digitale (certificata direttamente dalla C.A. del Consiglio Nazionale del Notariato) …. I notai sono avanti ….
E' anche qui una questione di standard.
>Certo potrei periodicamente travasare i dati in un formato più moderno (come fanno le banche con
> i loro data base). Ma questo costa e i costi non sono granché graditi. Una simile operazione, poi,
> diventa di difficile gesytione non per soggetti che professionalmente gestiscono montagne di dati
> (di nuovo, le banche) ma per i soggetti minori che troverebbero davvero troppo oneroso attivare le
> procedure di aggiornamento per pochi documenti rilevanti (il rogito di acquisto della casa, il
> mutuo e poco altro).
Il riversamento massivo dei dati nei nuovo formati non è praticabile sia per questioni di consistenza dei dati (qualcosa potrebbe andare male nelle operazioni massive e sarebbero dolori) che soprattutto economico, visto che solo una minoranza dei dati viene ad avere rilevanza negli anni successivi. Poi alcuni dati (pensa ai programmi 'gestionali') non possono essere letti se non con il programma che li ha generati.
L'unico modo è conservare anche il programma (ed eventualmente anche l'hardware) che li ha generati o … stampare tutto (il che è un po' un assurdo per i dati che nascono in elettronico e non verrebbero altrimenti stampati)
In effetti alcuni soggetti che forniscono servizi di 'archiviazione sostitutiva' dovrebbero fornire anche un servizio di conservazione dei programmi che servono alla lettura dei dati conservati (quanto meno per i principali standard).
# 3
>Però un testo di fine '500 lo leggo senza troppi problemi.
Certo. Di fatto l'informatica, anche per quello che dicevo sopra, non rappresenta una diminuzione di costi, ma semplicemente dà la possibilità di fare più cose di prima
>Insomma, il problema non è solo culturale: al momento far transitare prove documentali via
> computer è ancora poco pratico e poco affidabile.
E' affidabile se affronti il processo in modo strutturato: è che non puoi più esimerti di farlo visto che specie la P.A. viaggia sempre di più con il canale elettronico
>Questo credo si il motivo della diffidenza nei riguardi delle prove documenatli su supporto
> informatico.
La difficoltà, semmai, è sotto il profilo probatorio per la maggior difficoltà di rilevare le alterazioni ...
>Sicuramente poi ci arriveremo ad avere dei sistemi ragionevolmente affidabili. Ma credo sia
> fisiologico che nella prima fase di una nuova tecnologia (alla fine, i computers li abbiamo da circa
> 30 anni scarsi, mica da secoli) la vecchia tecnologia sopravviva ancora per un po' siccome più
> affidabile e, almeno all'inizio, più efficente.
>Le prime locomotive elettriche erano più lente e si guastavano molto di più delle ormai ben rodate
> vaporiere.
Ma si diffusero lo stesso, perchè davano altri vantaggi ...
> Per questo motivo locomotori elettrici e vaporiere sono convissute per quasi mezzo
> secolo (diciamo dagli anni '20 agli anni '70). Alla fine, la miglior tecnologia,quella elettrica ha
> preso il sopravvento, come inevitabile.
Se ci pensi bene le vaporiere sono sopravvissute principalmente sulle lienee secondarie e sui 'rami secchi', ma la ragione della loro sopravvivenza non era il minor costo di manutenzione (questo valeva nei primissimi anni: dagli anni '30 i tram a Milano erano già tutti elettrici) era il fatto che non richiedevano gli investimenti necessari per elettrificare tali linee, di secondaria importanza
Uhm... interessante quel che dici delle difficoltà di fare travasi massivi. Il che complica ancor di più il problema. Come cacchio faccio a far girare un gestionale nato per DOS nel 1985 su un computer del 2030?
Dirai: e chi se ne frega.
Insisto, mica tanto. Ci sono fatti che è utile documentarli per un tempo assai lungo (le faccende relative ai diritti immobiliari, prima di tutto).
L'esempio della nota di trascrizione non è un buon esempio: prima della firma elettronica depositavi sì il dischetto, ma il funzionario ti stampava la nota e ci metteva la sua bella firmetta.
Comunque, sì, il computer va usato, non ci son santi.
Quel che mi preme sottolineare è solo il fatto che il sistema della docuemntazione cartacea è un sistema rodatissimo, molto efficente e tutto sommato molto economico. Ovviamnete ha i suoi difetti.
I sistemi elettronici, proprio perché nuovidi trinca, sono ancora "ingenui" e poco affidabili: pensa solo alla questione della firma elettronica dove tutto è affidato ad una cavolo di password di assai opinabile tenuta: quella di infocamere, per esempio, è solo numerica: sai che me ne frega del piccolo teorema di Fermat se alla chiavetta ci accedi con una password forzabilissima. Più o meno la firma elettronica ha il valore che aveva nel medioevo il sigillo. Poi i falsari hanno imparato a fare sigilli e anche i Re hanno iniziato a firmare (faccenda moolto più difficile da imitare).
etienne64
P.S. Anche i sigilli si sono evoluti: ma l'attuale perfezione dei sigilli è dovuta al microscopio che permette di cogliere le imperfezioni uniche per ogni sigillo; per questo motivo i sigilli di Stato sono coniati dalla Zecca che ne conserva la prima impressione.
Un sigillo in pratica ha due livelli di identificazione: quello visivo (è scarsamente probabile che chiunque abbia una copia di un sigillo metallico di stato e per cui, di regola, mi fido del sigillo) e quello microscopico dove non c'é falsario al mondo che possa riprodurre le imperfezioni microscopiche di coniatura. Una chiave elettronica dà maggiori garanzie rispetto al livello "visvo" di un sigillo perché più difficile forzare una chiave elettronica (o meglio forzare l'accesso alla chiave elettronica, di per sé inforzabile, così dicono); dà minori garanzie rispetto al secondo livello perché, una volta che taluno si è impossessato abusivamente della c.e. (e cioé ha fatto qualcosa di assimilabile all'uso di un sigillo falso) non c'é modo di sapere se l'uso di quella chiave è genuino o meno.
Speriamo che i sistemi di riconoscimento antropometrico diventino presto di uso pratico e comune. Mi sembrano un buon compormesso.
>Come cacchio faccio a far girare un gestionale nato per DOS nel 1985 su un computer del 2030?
probabilmente a quel punto sei fregato ;-) anche se avessi i dischi di installazione per tentare di installarlo su una macchina ancora funzionale (magari una macchina virtualizzata, se ve ne sono che possono virtualizzare un ambiente DOS, i dischi di installazione sarebbero dei 5'' e ... addio;
Probabilmente i problemi maggiori sono le incompatibilità hardware (tipo il commodore 64, anche se magari uno strumento per convertire i supporti si trova (magari su eBay, come hanno fatto i geni della NASA quando si sono trovati a corto di componenti per lo shuttle ...http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/nasa/nasa/nasa.html
a proposito di commodore 64, ti ricordi: http://www.youtube.com/watch?v=VlSzSSXKaKM
;-P
>I sistemi elettronici, proprio perché nuovidi trinca, sono ancora "ingenui" e poco affidabili:
sono più ingenui e meno affidabili gli utenti. La gestione dell'informatica e del cambiamento (nel gergo si parla di "change management") e' una vera disciplina, specie per le grandi organizzazioni
Ma soprattutto pensa a tutti quei soggetti che hanno comprato un gestionale perchè facevano 50.000 (lire) di sconto, o perchè il venditore era amico della barista (o di un alto papavero, è lo stesso) e poi si trovavano i dati gestiti da un sistema non supportato da nessuno, compatibile con quasi niente e magari (ed è quasi una prassi del settore dei software gesionali) ad aver firmato un contratto con il quale i risultati dell'elaborazione del gestionale (parlo dei dati) rimanevano di proprietà del titolare del gestionale con la conseguenza che per poterli importare in un altro gestionale quando ti eri stufato del primo dovevi o pagare il pizzo al vecchio fornitore o violarne la proprietà intellettuale (con rischi di ritorsioni annesse ...)
>Speriamo che i sistemi di riconoscimento antropometrico diventino presto di uso pratico e comune. Mi sembrano un buon compormesso
lascia perdere le chiavi biometriche, è meglio. Oggi è la serata di youtube: guarda un po' questo filmato sulla falsificazione delle impronte digitali con strumenti in libero commercio per aggirare un dispositivo di autenticazione biometrica a 'protezione' di un pc: http://www.youtube.com/watch?v=T6TFNXm3eBI
Comunque la firma elettronica è più sicura del sigillo perchè la sua sicurezza è data da due elementi:
1) la facile verificabilità della firma (senza micorscopi elettronici o periti ma con un semplice tool
2) il dispositivo di firma non è duplicabile per vincoli hw (la sicurezza non è data dal pin, che è semplice da forzare, ma -come nel sigillo - dal possesso fisico del dispositivo. Diciamo che in più del sigillo, anche qui, hai il pin, che è poco ma è meglio che niente e previene usi abusivi se il mezzo fisico è ragionvolmente sorvegliato
Posta un commento