Coro e banda dell'Armata Rossa
via letturalenta.net
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Visto il momento, trovo molto appropriato il riferimento all'Armata Rossa.
Siamo ormai lontani dalla guerra fredda e dovrebbe essere il momento di ritrovare un po' di oggettività storica, e invece .... si assiste ad atteggiamenti che hanno l'unico fine di creare polemiche politiche pretestuose ed inutili (sottacendo tra l'altro la responsabilità dei nazi-fascisti nello scatenare una guerra di inaudita ferocia come la seconda guerra mondiale).
Senza nulla togliere allo sforzo degli americani (ma anche agli inglesi, francesi, neozelandesi, polacchi, nepalesi e tutti gli altri popoli che hanno mandato i loro soldati a liberare l'Italia dai nazi-fascisti), non è in Italia, né in Normandia, né in Inghilterra che si è vinta la guerra, ma nelle pianure dell'est.
Sempre senza nulla togliere agli altri alleati dei sovietici, nessuna nazione ha pagato un tributo così alto all'aggressione nazista: oltre 20 milioni di morti (si stimano 8 milioni di morti tra i militari e oltre 12 tra i civili).
Se nell'immaginario di noi occidentali, la seconda guerra mondiale sono la battaglia d'Inghilterra e lo sbarco in Normandia, la realtà è che lo scontro più aspro e feroce si sviluppo nelle pianure e nelle steppe dell'est, dove le forze nazi-fasciste scatenarono una vera guerra di distruzione: oltre ai 20 milioni di sovietici, perirono oltre 6 milioni di polacchi (questi, per la verità, almeno parzialmente una co-produzione russo-tedesca ...) un milione di Iugoslavi (e qui con un contributo del Regio Esercito), 500.000 Ungheresi, 350.000 lituani, 300.000 greci (come per gli iugoslavi ...) ... a dimostrazione della ferocia estrema degli scontri in una zona con non conobbe pace per quasi sei lunghissimi anni. Senza voler far classifiche, le perdite di statuntitensi e inglesi (circa 400.000 per ciascun paese) furono in realtà inferiori a quelle subite dagli italiani stessi nonostante le perdite inglesi e statunitensi comprendano anche quelle subite nella campagne del pacifico (contro i giapponesi ) ai quali gli italiani rimasero estranei ....
E allora, con buona pace di Cirielli (che comunque passerà alla storia per la legge da lui prima proposta e poi rinnegata ....) voglio riservare un ringraziamento (unitamente ai loro ex alleati statunitensi, inglesi, francesi ....) anche ai milioni di russi, ucraini, siberiani, kirghisi, uzbeki ... che combatterono il nazifascismo come alleati degli statunitensi.
E meno male, questo sì, che grazie agli americani (e agli accordi di Yalta) le armate di Stalin non arrivarono fino a qui.
Ma la liberazione dal nazifascismo la dobbiamo ricordare.
Perchè nessun sistema economico e politico (e il nazifascismo, che non fu meno mostruoso del 'socialismo reale', ne è la prova eclatante) ha in sè l'immunità dal totalitarismo e dalla tirannia.
L'immunità passa prima di tutto da una visione più serena e disincantata della storia ....
6 commenti:
Ottimo post, Herr.
Praticamente complementare a quanto scrivevo oggi sullo stesso tema (su Bella ciao, intendo).
Anzi magari lo integro prendendo a spunto questo tuo.
Ciao
grazie e buona domenica :-) Spettacolare la tua storia della canzone. Ciao
A parte tutto, colpisce il fatto che costui non si renda nemmeno conto che dai suoi manifesti merge solo una triste verità: che, secondo lui, gli italiani sarebbero solo un popolo di servi che deve sperare nel provvidenziale salvatore esterno.
Con buona pace di tre guerre di indipendenza, una prima guerra mondiale e, last but not least, una guerra partigiana che è stata l'unica manifestazione seria di resistenza in tutti i paesi con regimi nazifascisti (la resistenza jugoslava, pur importante, nacque prima di tutto come guerra di liberazione dove gli ustascia non erano molto altro se non dei sempkici collaborazionisti; l'enorme resistenza sovietica fu, evidentemente, una resistenza contro un invasore).
Almeno di questo mi pare che si possa essere orgogliosi.
Ma forse a Cirielli il fatto che il popolo italiano abbia saputo dal 1943 al 1945 scuotere il giogo che piuttosto stupidamente si era messo sul collo, probabilmente lo inquieta: quasi sicuramente deve aver letto che nella storia ci sono dei fenomeni ricorrenti ;-)
etienne64
la triste verità è che gli italiani sono davvero un popolo di servi che spera solo nell' "uomo della provvidenza"...
Comunque non avevo mai cosiderato che il movimento partigiano italiano è unico nei paesi nazifascisti.
Sarebbe allora l'unico atto di ribellione degli italiani (quanto meno come gente comune) negli ultimi 2000 anni di storia ...
2000 anni?
Il risorgimento è avvenuto un secolo e mezzo fa e abbiamo cacciato il todesco....
Diciamo che la resistenza è stato il secondo movimento di liberazione avvenuto nell'arco di meno di un secolo.
Prima c'erano stati un paio di secoli obbiettivamente un po' stagnanti (ma non per questo privi di rivolte: solo che non hanno avuto successo; sarebbe però scorretto identificare la sconfitta di una rivolta con uno spirito servile; non penso che i schwaermer tedeschi massacrati a Frankenhaus fossero degli spiriti servili...); nel medioevo c'é stato di tutto e di più...
No, non credo che vi sia un genoma italico che ci faccia propendere al servilismo.
etienne64
>Il risorgimento è avvenuto un secolo e mezzo fa e abbiamo cacciato il todesco....
.. ed è stata cosa buona e giusta ;-)
>Diciamo che la resistenza è stato il secondo movimento di liberazione avvenuto nell'arco di meno di un secolo.
mah.. a parte la retorica patriottarda, l' aspetto 'movimentista' del risorgimento fu (almeno sotto il profilo del numero delle persone coinvolte e dell'efficacia del del movimento spontaneo) assai scarsa.
Più che altro la vicenda si risolse in una tutto sommato veloce annessione (e sotto il profilo costituzionale tale pacificamente fu) degli staterelli preesistenti da parte di un Piemonte neanche interamente italiano (i Savoia erano una dinastia di origine francese - la Savoia appunto).
Non posso che ringraziare i Savoia per l'unificazione (e per aver spazzato via il sottobosco di potentati locali che teneva bloccata l'Italia da secoli), ma gli aspetti spontanei del risorgimento (5 giornate di Milano, 10 giornate a Brescia, mi sembrano francamente episodi limitati, quanto meno territorialmente: pensa a fenomeni di poco successivi come la Comune di Parigi che in Italia sarebbero stati assolutamente impensabili ..., ma anche alle coeve rivoluzioni francesi del 1948 o alle rivoluzioni polacche e ungheresi del medesimo anno.
Unica eccezione italiana fu l'insurrezione indipendentista siciliana (che poi si replico' all'arrivo dei mille nel 1860).
>Prima c'erano stati un paio di secoli obbiettivamente un po' stagnanti (ma non per questo privi di rivolte: solo
> che non hanno avuto successo; sarebbe però scorretto identificare la sconfitta di una rivolta con uno
>spirito servile; non penso che i schwaermer tedeschi massacrati a Frankenhaus fossero degli spiriti
>servili...); nel medioevo c'é stato di tutto e di più...
Nel mediovo ci fu di tutto e di più, anche rivolte (soprattutto) di disperati
Non riccordo che in Italia tali rivolte abbiano avuto peso particolare dopo l'epoca di San Francesco (1200) e degli ordini 'minori'. Certamento al tempo di Lutero e degli 'schwaermer' in Italia c'era poco del genere (e in particolare di dissenso religioso ...).
>No, non credo che vi sia un genoma italico che ci faccia propendere al servilismo.
servilismo non è la parola giusta, ma l'Italia è un paese dove (checchè ne pensi l'italiano che ama dipingersi individualista) l'autorità è forte (con i deboli e debole con i forti) e l'innovazione tradizionalmente difficile ....
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