Alla fine non potevano andare in ferie senza averlo fatto: la Commissione ha finalmente annunciato la presentazione della proposta di portare a 95 anni la durata dei diritti che spettano agli esecutori e ai produttori delle opere musicali (i cd. "diritti connessi").
La motivazione sarebbe quella di sostenere i redditi degli esecutori dei brani musicali negli ultimi anni della loro vita (alla faccia della longevità) e - incidentalmente - di sostenere i bilanci delle case discografiche.
Riporto letteralmente:
Già perché il "diritti connessi" sono riscossi dalle case discografiche, sia quelli che incassano in proprio come titolari del diritto di autorizzare la riproduzione del 'loro' fonogramma, sia quelli che incassano come mandatari ex lege degli interpreti ed esecutori. Non c'è bisogno,credo, di precisare che la percentuale di diritti che effettivamente viene poi versata ad interpreti ed esecutori è in effetti risibile ....
In questo modo, oltre a continuare a foraggiare con i denari dei consumatori società che evidentemente non sono in grado di fare affari in altro modo, si estende la loro 'manomorta' sulla musica.
La motivazione sarebbe quella di sostenere i redditi degli esecutori dei brani musicali negli ultimi anni della loro vita (alla faccia della longevità) e - incidentalmente - di sostenere i bilanci delle case discografiche.
Riporto letteralmente:
"The extended term would benefit performers who could continue earning money over an additional period. A 95-year term would bridge the income gap that performers face when they turn 70, just as their early performances recorded in their 20s would lose protection. They will continue to be eligible for broadcast remuneration, remuneration for performances in public places, such as bars and discotheques, and compensation payments for private copying of their performances.
The extended term would also benefit the record producers. It would generate additional revenue from the sale of records in shops and on the Internet. This should allow producers to adapt to the rapidly changing business environment which is characterised by a fast decline in physical sales (- 30% over the past five years) and the comparatively slow growth of online sales revenue."
Già perché il "diritti connessi" sono riscossi dalle case discografiche, sia quelli che incassano in proprio come titolari del diritto di autorizzare la riproduzione del 'loro' fonogramma, sia quelli che incassano come mandatari ex lege degli interpreti ed esecutori. Non c'è bisogno,credo, di precisare che la percentuale di diritti che effettivamente viene poi versata ad interpreti ed esecutori è in effetti risibile ....
In questo modo, oltre a continuare a foraggiare con i denari dei consumatori società che evidentemente non sono in grado di fare affari in altro modo, si estende la loro 'manomorta' sulla musica.
Se ne era già parlato mesi fa e francamente speravo che la proposta fosse rientrata, ma evidentemente ci sono, anche in Europa, ragioni assolutamente impellenti per spingere provvedimenti dei quali nessuno (o quasi) sente la necessità.
8 commenti:
Ciao HD
Post interessante ma mi viene una domandinada da porti:
In quali altri settori hai riscontrato la "spinta impellente" verso provvedimenti di comodo a livello UE?
E' una pura curiosità personale,giusto per avere la direzione in cui guardare poi autonomamente (con tutti i miei limiti).
Grazie
P.S
in realtà, quando dicevo che "ci sono, anche in Europa, ragioni assolutamente impellenti per spingere provvedimenti dei quali nessuno (o quasi) sente la necessità" non mi riferivo tanto all'Europa ma ad alcuni temi recentissimi della politica Italiana ....
Comunque in tema di UE e di proprietà intellettuale, un tema da tenere d'occhio, per me è sempre quello dei "software patents" ....
finirò per farvi qualche cenno una volta o l'altra
'notte
--
H.D.
No, non si sentiva la mancanza della proposta, riservata ad autori ultracentenari, di portare da 50 a 95 anni la durata della protezione dei diritti, per uguagliare quella degli artisti interpreti o esecutori a quella degli autori e dei coautori, i quali percepiscono “somme” che sfiorano pochi centesimi di euro per ogni esecuzione del prodotto del loro ingegno.
Come tu hai osservato, i “diritti connessi”, sono l’obiettivo primario delle case discografiche per generare nuovi introiti provenienti dalla vendita delle registrazioni.
Tutto in puro stile lobbyng, attuato dai “gruppi di pressione” per ottenere dai politici denaro e privilegi.
L’eurodeputato finlandese Alexander Stubb, relatore del Parlamento sul quadro per le attività dei lobbisti presso l’UE, ha affermato che l’attività lobbistica “costituisce un elemento essenziale del lavoro parlamentare”, che altrimenti risulterebbe molto limitato. Molti gruppi di interesse gravitano intorno a Bruxelles, 15.000 lobbisti e 2500 organizzazioni di interesse.
La commissione parlamentare ha adottato un provvedimento che rivoluziona le relazioni tra lobbisti e istituzioni comunitarie, infatti gli eurodeputati hanno chiesto la creazione di un registro volontario obbligatorio entro il 2009, “la pubblicazione degli interessi finanziari e l’indicazione dei consulenti coinvolti nella pubblicazione dei testi legislativi”.
“La lobbing è un qualcosa di positivo e essenziale, ma deve essere trasparente”, ha affermato Stubb.
Ti consiglio di leggere “Focus: Lobbyng Ue sotto i riflettori” sul sito dell’europarlamento (togli gli spazi): http://www.europarl.europa.eu/news/
public/focus_page/008-26498-168-06-
25-901-20080414FCS26495-16-06-2008-
2008/default_it.htm
'notte.
@lavoroalavoro:
grazie del commento
adesso sono fuori casa, poi approfondisco
ciao
--
hd
D'accordo grazie.
Nel mentre approfondisco la tematica che mi hai suggerito con risultati sempre più inquietanti.
Buon ritorno a casuccia e buon fine settimana (lavoro permettendo).
Ciao
P.S
@P.S.
ho risposto di fretta e non mi sono spiegato bene: sono fuori casa, ma in weekend: sono andato a trovare la famiglia che fa un po'di vacanza in valtellina
così e' andata a finire che sono andato a Livigno e l'ho fatto ..... ho comprato un eeePc (da 7'') con modem HSPDA da 7.2 MB (e data la mancanza di IVA ho pagato il tutto 350 euro ......)
Eccezionale: lo schermo è un po' piccolo (ma molto nitido) ma accensione immediata, tastiera precisa. La dotazione di sw è completa e la configurzione (anche del modem) perfetta ....
Godibilissimo e molto efficace. Niente a che vedere con la faticccia fatta a configurare linux su una macchina non dedicata
p.s.: se vi capita di andare a Bormio e' ottima anche la birra stelvio di grano saraceno: un sapore complesso, un po' insolito e molto gradevole
buona domenica
--
h.d.
Sì, è piccolo ma se non temi la cecità...
Io ti consiglierei di togliere xandros che fa tanto palmare un po' rozzo ed installare ubuntu ma dipende dall'uso che intendi farne e dalla volontà di perdere un po' di tempo.
Problemi di installazione non ne dovrebbe avere,da quel che ho capito esiste una versione sviluppata appositamente (potrei sbagliare).Così lo renderesti sicuramente più godibile.
Bell'acquisto comunque, è davvero un pc ultra portatile.
Buona domenica
P.S
temo che ubuntu (full) sia un po' troppo per l'eeepc 700
semmai un giorno potrei provare la eeeXubuntu (la versione ridotta e personalizzata perl'eeepc)
Tuttavia trovo che lax andros sia molto adatta all'hw e comunque faicilmente personalizzabile (tramite synaptic, che puoi richiamare da konsole ....)
Essendo io un'anima inquieta presto o tardi cercherò di cambiare la distro, ma per ora va benissimo così
ciao
--
h.d.
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