lunedì 1 settembre 2008

Blog e stampa. Qualche considerazione sul "caso Ruta"

Ieri sera Daniele Minotti ha pubblicato la motivazione della sentenza e subito si è (ri)acceso il dibattito.

C'è chi parla di una sentenza contro la libertà di espressione, di una sentenza contro i blog, di un'ulteriore colpa di questo governo, di un provvedimento liberticida dei governi di sinistra ....

Beh forse un po' di tutto e un po' di niente.

Due osservazioni, comunque:

1) La sentenza non afferma che i blog in sé debbano ottenere registrazioni preventive. Ne riporto uno stralcio:

"Pertanto diverso può essere l’uso che si fa del blog nel senso che lo si può utilizzare semplicemente come strumento di comunicazione ove tutti indistintamente possono esprimere le proprie opinioni sui i più svariati argomenti ed in tal caso non ricorre certamente l’obbligo di registrazione, ovvero come strumento tramite il quale fare informazione".
2) La sentenza è discutibile, ma non "sballata", come convengono Guido Scorza e, con qualche altra sfumatura, Daniele Minotti.

In realtà la sentenza fa esplodere un'incertezza che durava da diversi anni, frutto di una legislazione - nella migliore delle ipotesi - pasticciona,

Abbiamo una legge 61/2001 che crea la nozione di "prodotto editoriale" senza darne una definizione organica, si preoccupa di escludere i "prodotti editoriali" aziendali (anche destinati alla comunicazione al pubblico), ma non "prodotti personali" (definizione mia).

Abbiamo poi un decreto con una disposizione "correttiva" (o interpretativa") che non menziona espressamente la normativa sulla quale interviene e comunque non menziona le attività "personali" (bella forza: la norma esentativa è inserita nella disciplina delle "società dell'informazione" ....).

La portata di questa sentenza, se fosse confermata, comunque non sarebbe semplicissima da gestire, visto che - se la registrazione, a certe condizioni, è esclusa - resterebbe sempre la disciplina degli stampati con l'indicazione dell'anno, del luogo di stampa e della denominazione dello "stampatore" (sic) come adattare la disciplina della stampa del 1948 a internet?. In ogni caso i blog con aggiornamento quotidiano rischierebbero comunque di essere qualificati come "quotidiani", appunto .....

Mah .... E' un discorso complesso e si fa tardi.

Nei prossimi giorni vedremo sicuramente molti altri commenti.

7 commenti:

chartitalia ha detto...

uhmm... dici che la sentenza non è sballata: ho molti dubbi al riguardo

intanto perchè vorrei capire, da profano, come sia possibile tirar fuori una sentenza sensata da un quadro normativo completamente sballato; immagino che, con un minimo di argomentazione, si possa tirar fuori tutto ed il contrario di tutto; il fatto che abbia voluto tirar fuori quello esattamente quello non era una inevitabile conseguenza del quadro normativo in quanto, con altrettanta arogmentazione, si poteva tirar fuori che il Ruta non era colpevole

e poi, il nostro giurista si lancia in definizioni di blog e di testate che, francamente, sono del tutto arbitrarie, e buona parte della motivazione è basata su tali definizioni molto opinabili

ma sopratutto, trovo inconcepibile che il prezzo di questo quadro normativo allucinante, le cui conseguenze sono impredicibili da chiunque, debba essere pagato casualmente dal malcapitato di turno; trovo che sia l'indice di una profonda inciviltà giuridica, o inciviltà tout-court

possibile che il giudice non abbia alcuno strumento per dire: scusate, il quadro normativo che mi avete messo a disposizione non è chiaro, è contradditorio, è da dementi, è impossibile emettere una sentenza, rivedete le leggi e poi ne parliamo

ma immagino che una possibilità del genere non esista...

Anonimo ha detto...

Temo che la sentenza del Tribunale di Modica non sia sbagliata in diritto, ma in fatto.

Infatti, io, sommessamente, il requisito della periodicità del "giornale" non ce lo vedo.

Così come non vedo la figura del direttore responsabile (giacché, se si tratta di un blog, allora ogni tenutario di blog è direttore responsabile, potendo moderare gli interventi dei terzi).

In diritto, invece, il Giudice si è barcamenato con quel che c'è. La colpa non è certo della magistratura se le leggi sono scritte con i piedi.

herr doktor ha detto...

@Gianluca:
sono assolutamente d'accordo con te.
la motivazione non mi convince molto, in diritto, ma sono rimasto molto più sorpreso leggendo alcuni atti pubblicati su internte (il link l'ho trovato sul sito di Daniele Minotti).
Ad es.,l'affermazione secondo la quale il sito era aggiornato regolarmente è, per così dire, "molto soggettiva", visto che i rapporti di pg riferiscono ben altro ....

bah
--
h.d.

Anonimo ha detto...

Vabbè, vista la sentenza ho aggiunto un balordo disclaimer. Per quel che può valere scrivere "dico cretino ad uno ma non con valenza ingiuriosa" o cose del genere.
etienne64

herr doktor ha detto...

carino (il disclaimer)

'notte
--
h.d.

Anonimo ha detto...

MA le leggi "pasticcione" sono fatte apposta. Così le si possono interpretare come meglio conviene a seconda dei casi. Eppure è semplice: abolire l'albo dei giornalisti e il reato di stampa clandestina. Basta poco, che ce vo?

Eh, il fatto è che NON vogliono rendere le cose semplici. Questo è il vero problema.

herr doktor ha detto...

bha,

data la qualità dei nostri 'legislatori', potrebbe anche essere che la norma de 2001 sia stato un errore in buona fede (anche se dovuto a crassa ignoranza)

che però in 7 anni non sia stato corretto, neppure cambiando governo, però ....

buona domenica
--
h.d.

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