Non so bene perchè o chi abbia dato loro il mio nome, ma da un po' ricevo ogni mese in ufficio una copia gratis di "Top Legal", mensile autoerotico (*) per avvocati.
Il tema del mese è appunto "Labour - la crisi li fa ricchi". Sembra - infatti - che, con l'incipiente crisi e l'alto numero di licenziamenti, gli avvocati che praticano diritto del lavoro, stiano facendo affari d'oro.
Nell'articolo che ha meritato il titolo in copertina si dice che che professione di avvocato del lavoro è "anticiclica per eccellenza"
Beati loro. Pare che si tratti "di una delle specializzazioni più richieste in questa fase di recessione mondiale, capace di sviluppare un giro d'affari di oltre 140 milioni di euro ....".
In effetti già mesi fa leggevo che molti famosi studi 'illegali' internazionali rafforzavano i loro dipartimenti "litigation", cercando nel contenzioso (che notoriamente aumenta di numero - e di criticità - in momenti di crisi, appunto) una fonte di fatturato che consentisse di salvaguadrare gli incassi degli studi.
Ma la crisi li farà ricchi? Me lo auguro per loro, ma di solito piove sempre sul bagnato, come si dice, e le crisi non sono un'eccezione. Anzi: nella crisi chi è ricco diventa più ricco, chi non lo è deve combattere per non diventare povero.
Quanto agli studi grossi, buon per loro. Per lo meno, nell'ambito del "labour" (ecchiamiamolo pure lavoro, ... ) anche i grossi studi hanno ancora un nome italiano e sanno coniugare in modo .... insolito per degli avvocati, l'attività di contenzioso con quella di consulenza.
Farà bene la crisi ai nostri contenziosisti?
Mah ... una cosa è certa: molti clienti, ma - soprattutto per chi tratta con i privati - poco diniero e qui c'è già un 'piccolo' problema ...
Poi c'è la giustizia sempre più lenta e farraginosa (ed è certo un grosso problema soprattutto per gli avvocati) e un governo sempre più interessato a trovare una soluzione 'extragiudiziale' delle controversie di lavoro (vedi la manovra di 'stabilizzazione' dei precari delle Poste di quest'estate o il ddl 1441 quater sulla limitazione del sindacato giudiziale nelle controversie di lavoro).
Però, anche se più tignosi e meno redditizi, ci saranno molti clienti. Ma il nostriostudio legale tradizionale è attrezzato per cogliere la situazione?
Nell'articolo che ha meritato il titolo in copertina si dice che che professione di avvocato del lavoro è "anticiclica per eccellenza"
Beati loro. Pare che si tratti "di una delle specializzazioni più richieste in questa fase di recessione mondiale, capace di sviluppare un giro d'affari di oltre 140 milioni di euro ....".
In effetti già mesi fa leggevo che molti famosi studi 'illegali' internazionali rafforzavano i loro dipartimenti "litigation", cercando nel contenzioso (che notoriamente aumenta di numero - e di criticità - in momenti di crisi, appunto) una fonte di fatturato che consentisse di salvaguadrare gli incassi degli studi.
Ma la crisi li farà ricchi? Me lo auguro per loro, ma di solito piove sempre sul bagnato, come si dice, e le crisi non sono un'eccezione. Anzi: nella crisi chi è ricco diventa più ricco, chi non lo è deve combattere per non diventare povero.
Quanto agli studi grossi, buon per loro. Per lo meno, nell'ambito del "labour" (ecchiamiamolo pure lavoro, ... ) anche i grossi studi hanno ancora un nome italiano e sanno coniugare in modo .... insolito per degli avvocati, l'attività di contenzioso con quella di consulenza.
Farà bene la crisi ai nostri contenziosisti?
Mah ... una cosa è certa: molti clienti, ma - soprattutto per chi tratta con i privati - poco diniero e qui c'è già un 'piccolo' problema ...
Poi c'è la giustizia sempre più lenta e farraginosa (ed è certo un grosso problema soprattutto per gli avvocati) e un governo sempre più interessato a trovare una soluzione 'extragiudiziale' delle controversie di lavoro (vedi la manovra di 'stabilizzazione' dei precari delle Poste di quest'estate o il ddl 1441 quater sulla limitazione del sindacato giudiziale nelle controversie di lavoro).
Però, anche se più tignosi e meno redditizi, ci saranno molti clienti. Ma il nostriostudio legale tradizionale è attrezzato per cogliere la situazione?
(*) la cosa che da subito mi ha più colpito di Top Legal è il fatto
che si tratta di un periodico che tratta solo di avvocati,
scritto (di riffa o di raffa) da avvocati
e che viene letto solo da avvocati ...
Interessante.
che si tratta di un periodico che tratta solo di avvocati,
scritto (di riffa o di raffa) da avvocati
e che viene letto solo da avvocati ...
Interessante.