domenica 27 marzo 2011

Yahoo!

La notizia dell'ordinanza che ingiunge a Yahoo di rimuovere i link ai siti che diffondono illecitamente un film ("About Elly") sta facendo il giro della blogosfera italiana. 


A differenza di altre notizie (vedi caso Google/Vividawn o il caso Youtube/Mediaset) non sembra aver subito attratto l'attenzione dei media stranieri, ma è probabile che lo farà presto.

Il tema è decisamente interessante: la responsabilità di un motore di di ricerca per aver reso disponibile i link attraverso i quali reperire in Internet materiale piratato (o comunque illecito: possiamo ipotizzare di tutto, da articoli diffamatori a pedopornografia).

Partiamo da un presupposto di diritto e da uno di fatto.

Quello di diritto è che la direttiva europea sul commercio elettronico, che regola la responsabilità di hosting providers, caching providers e mere conduits  non è stata pensata per regolare la responsabilità dei motori di ricerca

Quello di fatto è che un motore di ricerca non fa particolari indagini in relazione a quello che sta indicizzando: di regola i motori di ricerca operano automaticamente, leggendo e indicizzando pagine secondo criteri prefissati e del tutto automatici.  Intendiamoci: un moderno motore di ricerca non si limita ad indicizzare, fa anche una sorta di valutazione (ad es. il cosiddetto "ranking" di Google, che può dipendere da una pluralità di elementi) ma che concettualmente potrebbe dipendere anche dai contenuti.

Non è certo impossibile, almeno in teoria, dare istruzioni al motore di ricerca di filtrare i contenuti che indicizza e rende disponibili agli utenti (escludendo così l'accesso ad alcuni contenuti), ma occorre farsi prima alcune domande.


Partendo dal presupposto che l'indicizzazione – per garantire il necessario volume di pagine scandite - è automatica, ovviamente anche il filtraggio dovrà essere automatico. Alcuni limitati interventi sulle chiavi di ricerca sono già stati annunciati. I limiti del filtraggio automatico vero e proprio, però, sono alti: ci sono tecniche, anche sofisticate, di word filtering, ma i limiti sono comunque elevati e l'intervento umano per distinguere un contenuto illecito (ad esempio un'ingiuria) da uno lecito (ad es. un articolo o una sentenza su un caso di ingiuria) sarebbe comunque necessario.


Oltre tutto effettuando tale controllo preventivo, il motore di ricerca perderebbe il suo ruolo terzo e passivo rispetto ai contenuti ai quali facilita l'accesso e quindi il gestore del motore di ricerca - paradossalmente - aumenterebbe, invece di diminuire.

Attualmente, sulla base della  la direttiva europea sul commercio elettronico il controllo preventivo non è richiesto ad hosting provider, caching provider e mere conduit.

L'ordinanza del Tribunale di Roma ha riconosciuto ai motori di ricerca l'esenzione dell'obbligo di sorveglianza preventiva previsto dalla citata direttiva, ma ha ritenuto che la conoscenza dell'illiceità dei contenuti ai quali rimandano i link forniti dal motore di ricerca comporta l'obbligo di attivarsi per cancellare i link.

E' un'ordinanza (e resa per di più a seguito di esame sommario per cui non è detto che tutti i fatti siano stati esaminati a fondo), ma un provvedimento che "inibisce la ripetizione della violazione ... mediante il collegamento a mezzo dell'omonimo motore di ricerca ai siti riproducenti in tutto o in parte l'opera diversi dal sito ufficiale del film" mi sembra del tutto irrealizzabile. Badate bene che, oltre tutto, l'ordine non si riferisce al link ai contenuti, ma ai siti che violano i diritti di proprietà intellettuale (e quindi andrebbero verificati genericamente anche i contenuti ai siti linkati, oltre ai contenuti linkati direttamente?). 

In nessuna parte dell'ordinanza si indicano i link da eliminare.

Non vorrei parlare di assurdo, come fanno altri (più  autorevoli di me), certo è che il controllo preventivo uscito dalla porta, rischia di rientrare dalla finestra, visto che la presenza di contenuti illeciti (e in particolare di violazioni di proprietà intellettuale) su internet non è certo una novità.

3 commenti:

bruno saetta ha detto...

L'ordine dovrebbe portare alla rimozione dei link a tutte le possibili riproduzioni totali o parziali del film, travolgendo anche opere satiriche.

Ah, per il riferimento al "sito ufficiale", spero non intendano aboutelly.it. Ha il dominio scaduto da tempo ;-)

herr doktor ha detto...

appunto: il provider dovrebbe trasformarsi in investigatore a seguito di una segnalazione generica (che a ben vedere non sarebbe neanche necessaria , visto che la pirateria è fatto notorio ...) altro che mancanza di obbligo generale di sorveglianza .... bah

'notte

herr doktor ha detto...

tra l'altro il sito aboutelly è l'unico che non contiene nemmeno rinvii ai contenuti del film ...

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