sabato 28 giugno 2008

Unbundling windows?


Leggo su PC World la notizia di una sentenza francese che avrebbe obbligato un venditore al dettaglio a evidenziare a parte il costo della licenza per i sistemi operativi Windows precaricati venduti insieme ai P.C..

La notizia è stata ripresa anche da altre fonti (in italiano, anche se forse non ancora su Punto informatico, che aveva già in passato seguito la vicenda).

La questione è interessante in generale, perchè non si hanno fino ad ora cifre certe circa il costo di una di queste licenze "preinstallate" (le cd. licenze "OEM", acronimo che sta per "Official Equipment Manifacturer"). Certo, si possono fare supposizioni sulla base della differnza di costo dei PC con licenza e quelli "nudi" (disponibili peraltro, solo per le aziende e non "al dettaglio") e si stima un costo di qualche decina di euro (avevo in mente una cifra intorno ai 70 euro per una licenza di Vista, attualmente i sistemi XP licenziati per i "subnotebook" come l'eeePC - data la pressione di Linux - possono costare al fabbricante molto meno, anche meno di 30/40 euro).

Stiamo parlando del fenomeno del "bundling" ossia della vendita di un oggetto (il PC) solo in combinazione con un altro bene (il sistema operativo Windows). L'associazione francese che ha promosso il giudizio (UFC-Que Choisir) si è detta inosddisfatta, perchè puntava al divieto di tale prassi, puntando - quindi - sull' "unbundling".

Della vicenda ne aveva accennato mesi fa anche Guido Scorza che faceva notare che in Francia (diversamente dall'Italia, peraltro) la legge includeva le vendite in bundle tra gli esempi di "pratiche commerciali scorrette".

La questione è interessante, andando a indagare sul sistema delle licenze OEM si va a sondare il vero cuore del sistema di vendite di Microsoft, quello che l'ha portata sul 99% dei PC del pianeta.

Se parliamo di sistemi operativi, la vendita di licenze di Windows separate dall'hardware è assolutamente marginale, in quanto tutti (ivi comprese P.A. e grandi aziende) comprano le licenze del sistema operativo dei PC in forma di licenza OEM, strettamente legata alla macchina. Anche i famosi "Enterprise Agreement" consentono determinate facoltà e diritti ulteriori (ad esempio l'upgrade della licenza all'ultima disponibile) ma non ne prescindono, anzi presuppongono il precedente possesso di una licenza (OEM appunto) che è pagata al costruttore al di fuori dell'Enterprise Agreement.

L'effetto di questo sistema è che di fatto pressochè tutti i PC escono dalla fabbrica con un sistema Windows installato dal fornitore.

L'unica (parziale) eccezione è data dal fenomeno dei "subnotebook" (i PC "low cost" come l'eeePC), che hanno risorse hardware talmente "scarne" da renderli incapaci di supportare Vista e per i quali sono disponibili versioni in Linux (notoriamente meno esoso di risorse elaborative). Proprio la concorrenza di un altro sistema operativo, fatto nuovo e del tutto imprevisto per Microsoft, l'ha costretta a prolungare la vita operativa di Xp e ad abbassarne in maniera molto sensibile i prezzi per chiudere questa "falla" nel sistema ....

Ma il bundling rimane e fino a che, comunque, il PC esce dalla fabbrica già equipaggiato con Windows, riamane pochissimo spazio per fornitori di sistemi operativi che non siano (come Apple o - per i server - SUN) anche i produttori dell'hardware.

Per carità, l'unico concorrente di Microsoft, oltre ad Apple stessa, è Linux, che è molto maturato ma che non ha comunque la immediatezza di utilizzo e la compatibilità (bella forza) di Windows, ma è un gatto che si morde la coda.

Io credo però, che - oltre che in termini di pratiche scorrette nei confronti della clientela (che in effetti, nella stragrande maggioranza, ha interesse forte ad avere un PC con già il software preinstallato e si ribellerebbe a doverlo fare da sè, anche se fosse semplicissimo - e sostanzialmente è già molto semplice) - la questione potrebbe essere interessante in termini di antitrust perchè di fatto in quest termini la competizione è impossibile.

Tempo fa era uscita una proposta nel senso dell' "unbundling", ma non se ne è più parlato, salvi pochissimi dibattiti (in lingua inglese).

Eppure .....

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