sabato 29 dicembre 2007

I costi del "mobile internet"

The register pubblica la notizia di un operaio inglese che se è visto recapitare una bolletta mostruosa (27.000 sterline) per aver scaricato film e programmi televisivi da internet usando il proprio cellulare come modem.

Alcuni mesi fa una disavventura simile era avvenuta ad un tizio di Brescia, sempre cliente Vodafone (una bolletta di qualche decina di migliaia di euro).

Si tratta di casi macro, certo, per i quali, magari si trova anche la soluzione indolore: nel caso di Brescia, infatti, Vodafone stessa aveva rinunciato ad esigere la bolletta.

I casi di addebiti eccessivi collegati a traffico UMTS/GPRS non sono, però, una rarità.

Una delle caratteristiche dei sistemi di tariffazione adottati dalle compagnie telefoniche per i servizi di mobile internet consiste, infatti, nel prevedere tariffe "promozionali" (costantemente rinnovabili anche per lunghi periodi di tempo) a prezzi accessibili e, invece, prezzi altissimi (senza alcuna proporzione) per gli utilizzi al di fuori delle tariffe.

Un esempio: la tariffa “scontata” della quale ho goduto per un anno e mezzo mi assicurava 500 MB per 20 euro (€ 0,040 al MB) tariffa “ordinaria” 0,6 centesimi al kB (ossia 6 euro al MB)
Non bisogna, poi, farsi abbindolare dai prezzi apparentemente bassi: 0,6 centesimi di euro al KB sembrano pochi, ma cominciano a diventare tanto quando si pensa che una singola pagina internet, con un po' di foto ed effetti speciali (ad esempio la home page di repubblica.it) può facilmente pesare 300 KB. Fate voi il conto ......
Lasciamo poi stare YouTube: i consumi aumenterebbero in modo spropositato.
E comunque anche le tariffe "promozionali" hanno limiti vari, scarsamente monitorabili con gli strumenti messi a disposizione dai provider.
L'unico sistema sicuro è quello di lasciare pochi euro sulla sim per limitare i danni da addebiti indesiderati (allo scrivente è già successo almeno un paio di volte ....).

Certo ci vuole una sim dedicata, ma, se l'UMTS (quando c'è) è l'unico modo di avere un po' di broadband perchè l'ADSL in certi comuni non arriva ....

Però, mi vien da dire: un simile comportamento non è solo scorretto ma anche illecito già per il fatto della assurda e irragionevole sproporzione tra i prezzi "promozionali" (che sono poi i prezzi accordati in via stabile alla normale clientela) e i prezzi "standard" (che sono quelli praticati agli sprovveduti e a quelli che non sono sempre sul "chi vive").

Dal 1996, infatti, essendo stato abolito il requisito dell' “approfittamento dello stato di bisogno altrui” la sola sproporzione tra le prestazioni è sufficiente per integrare il reato di usura. Per le sole banche (l'usura non è un reato esclusivamente bancario) è stabilito come limite oltre il quale scatta in ogni caso l'usura, il superamento di oltre il 50% dei tassi medi rilevati dalla banca d'Italia. Qui abbiamo prezzi che possono oscillare diverse centinaia di volte.
E lasciamo stare che - in compenso - il servizio spesso fa schifo (come oggi .... UMTS giù e telefonata surreale al 119).

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