domenica 16 dicembre 2007

Lo sciopero dei 'padroncini'


Lo sciopero dei trasporti è terminato e a poco a poco le merci e la benzina sono tornate ad affluire ai negozi e ai distributori. Non è neanche escluso che ce ne siano altri a breve.

E'uno sciopero di cui ho capito poco, salvo che si tratterebbe – in buona parte - di uno sciopero di padroncini.

Già, padroncini. Come molti degli ultimi grandi scioperi, del resto: i tassisti, gli agricoltori e - perchè no? - gli scioperi (o meglio: le astensioni) degli avvocati e dei farmacisti.

E' un po' forte assimilare, in particolare, gli avvocati alle categorie di cui sopra, ma – se ci pensate bene - gli avvocati che hanno scioperato (rectius: si sono astenuti dalle udienze) sono, sotto un profilo economico, molto simili a dei padroncini.

Quelli che hanno scioperato, infatti, non erano certo gli avvocati delle grandi "law farm" (chiamarli studi è decisamente riduttivo .... e poi non rende l'idea ;-) ..) o dei grossi studi, ma i titolari degli studi individuali o dei piccoli studi associati (che spesso, poi, sono associati più per la condivisione delle spese che per l'organizzazione del lavoro).

Mi colpisce vedere, in particolare, i 'padroncini' e gli esponenti di una delle più classiche professioni 'liberali' (sia pure con diverse forme e diversi effetti) scendere in piazza, proprio nel momento in cui le categorie tradizionalmente più vicine a queste forme di manifestazione (operai e impiegati), salvo nello stato e nelle aziende in mano pubblica (Alitalia, trasporti locali ...) sembrano aver dimenticato questa forma di lotta. Mah, nulla da dire o troppo a cui pensare?


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