lunedì 14 gennaio 2008

La montagna e il topolino (segue)

Pochi giorni fa commentavo la notizia dell'azione intrapresa avanti la Commissione Europea da Opera (il topolino) nei confronti di Microsoft (la montagna).

Ora la Commissione Europea ha annunciato di avere aperto un procedimento nei confronti di Microsoft, anche a seguito delle segnalazioni di Opera, in relazione alla strategia di Microsoft di offrire software applicativi insieme ai sui sistemi operativo.

Unitamente al reclamo di Opera, la Commissione ha annunciato che intende esaminare anche un reclamo dell'European Committee for Interoperable Systems (ECIS) che lamenta un rifiuto da parte di Microsoft di fornire informazioni necessarie per l'interoperabilità di una gran numero di applicazioni, inclusa la suite Office.

Entrambe le questioni verranno viste alla luce del provvedimento della Commissione del marzo 2004 (il provvedimento che aveva imposto a Microsoft, tra l'altro, di vendere i suoi sistemi operativi senza Microsoft Media Player): sotto il profilo della separazione tra le vendite di un sistema operativo windows e di Windows Media Player un flop clamoroso, tanto che sembrava il caso classico di un montagna che aveva partorito un topolino: chi di voi ha mai visto in negozio un sistema operativo windows senza windows media player (ancorchè la versione di windows senza windows media player sia regolarmente a catalogo sul sito di Microsoft)?

Ora un nuovo topolino sta cercando di scalare la sua montagna, riprendendo proprio il cammino del primo e spera di non fare la fine recentemente fatta da Netscape.

Come giustamente nota Roberto Dadda a proposito del caso Netscape, le dinamiche del business non sempre tengono in considerazione la qualità dei prodotti (come a me piace ripetere: la legge della giungla non sempre premia il leone più meritevole, ma semplicemente il più forte)

Indubitabilmente Microsoft è la più forte, ma non è detto che la riduzione della 'biodiversità', anche nel campo del mercato dei browser, sia un aspetto vantaggioso.

E' qui che entra in gioco il difficile compito dell' autority antitrust .....

2 commenti:

chartitalia ha detto...

mi rendo conto di essere ancora più ignorante di quanto sospettavo: mi chiedo, come mai Opera, che è una società Norvegese e che al di fuori della Unione Europea (o sbaglio?) si rivolge alla commissione europea per essere tutelata?

herr doktor ha detto...

non ti sbagli sul fatto che la Norvegia è fuori dall'UE e francamente mi era sfuggito.
In ogni caso, confesso la mia ignoranza in materia di antitrust, ma non è tanto la nazinalità del soggetto che fa una denunicia o la nazionalità del soggetto a carco del quale è emesso il provvedimento a rilevare, quanto dove si svolge la condotta.
La Commissione ha l'incarico di far applicare determinate norme del diritto all'interno dell'unione e non importa chi sia il "denunciante" (lasciatemi usare questo linguaggio atecnico). Nel corso dei precedenti provedimenti antitrust a carico di Microsof, del resto, i "denuncianti" erano SUN e HP ......
In ogni caso la Commissione Europea non è un giudice (al quale è demandata la protezione di interessi individuali) ma un'autority incaricata di proteggere interessi collettivi: in questo caso l'oggetto della tutela è l' "apertura" del mercato (e di un mercato comunque rilevante, direi, anche se non vi sono competitors in campo EU....)
Poi, anche se Opera avesse fatto "forum shopping" (un po' come avviene in materia di brevetti software che vede una straordinaria concentrazioni di cause in Texas ..... ) beh, sarebbe in ottima compagnia, specie in campo IT ;-)
ciao

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