lunedì 12 novembre 2007

Google Video sotto tiro ...


... non in Italia, non stavolta.

Pochi giorni dopo la sentenza su Wikipedia, la giurispudenza francese affronta nuovamente il tema della responsabilità dei fornitori di servizi di hosting su internet e, questa volta "pizzica" Google Video.

I fatti: un fim veniva caricato su Google Video senza l'assenso del titolare dei diritti e - previa diffida di questo - veniva tempestivamente rimosso. Successivamente alla rimozione, qualcuno però caricava di nuovo il filmato su Google Video, una seconda volta, poi una terza, una quarta e infine una quinta.

Google Video viene trascinato in tribunale.

Il tribunale (il Tribunal de grande instance de Paris, sentenza del 19 ottobre 2007) ha riconosciuto che Google Video non doveva essere ritenuto editore ma semplice fornitore di servizi di hosting e quindi non potesse essergli mosso alcun rilievo per la prima "pubblicazione". Tuttavia le successive pubblicazioni erano comunqe avvenuto dopo un esplicito avviso e il Tribunale ha ritenuto Google Video responsabile per non averpreso alcuna misura per impedire questa nuova pubblicazione.

Insomma, l'obbligo di sorveglianza "uscito dalla porta è rientrato dalla finestra"?

Parrebbe di sì, anche se non si può dar torto alla sentenza, attesa la reiterazione degli eventi. Le conseguenze per l'attività degli hosting provider non sono perà facili da prevedere, data la difficoltà pratica di individuare nel concreto il discrimine tra condotta dovuta e insesigibilità di un'attività di prevenzione di crimini altrui.

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