sabato 3 novembre 2007

Pirateria musicale


Interessanti i risultati di una ricerca commissionata dal governo canadese, secondo la quale tra i soggetti dediti al dowlnloading della musica il "consumo" di musica legale non cala, anzi .....

Contemporaneamente sentiamo di fortissime multe appioppate, anche in Italia, a soggetti che scambiano illegalmente file musicali e altre opere protette.

Non stiamo parlando di soggetti che hanno fatto commercio di opere musicali/film, stiamo parlando di "uso personale". Hanno condiviso e scambiato, è vero, grandi quantità di "opere protette", ma la differenza tra uso personale e commercio (in termini legali, il "fine di lucro") mi sembrerebbe dover ancora contare qualcosa ...

E' allora?

Chi ha ragione, il governo canadese o la FIMI che denuncia che " a pirateria digitale non è un problema di quattro ragazzetti che scaricano a sbafo ma una seria minaccia per l'industria della creatività. Colpire i grandi spacciatori di musica illegale, costituisce un segnale di fermezza contro una crescente attività organizzata che causa notevoli danni ai nuovi business model della musica in rete"?

Al di là del tono emotivo (e superficiale) dell'esponente della FIMI, ha senso appioppare multe di diverse decine di milioni di euro a dei privati?

Sia chiaro, come si è giustamente osservato, queste multe non verranno pagate sul serio o - quanto meno - non verranno pagate integralmente(bella forza, chi ha i soldi per pagarle ...), ma intanto case e stipendi verranno pignorati ......

Ha senso rovinare letteralmente delle persone per illeciti come questi? Non è che si è perso qualsiasi senso di proporzione?

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